Il Tar sta con la Provincia: la Ies deve bonificare l’area della vicina Belleli
La raffineria si era opposta all’ordinanza della Provincia che l’aveva individuata come responsabile dell’inquinamento: «Sbarramenti insufficienti»

MANTOVA. Era legittimo il provvedimento con cui, il 15 ottobre 2012, la Provincia ordinò alla Ies di impedire che il surnatante, presente nel sottosuolo e derivante dall’attività svolta negli anni dalla raffineria stessa, arrivasse a inquinare l’area della vicina Belleli Energy. E che, quindi, la società avrebbe dovuto bonificare, oltre che le sue aree interne, anche la zona esterna a ridosso del vicino stabilimento di impianti industriali.
A dirlo è il Tar di Brescia che giovedì scorso ha depositato la sentenza di merito con cui ha respinto il ricorso presentato dalla società, che si era sempre opposta al riconoscimento di sue responsabilità nella contaminazione delle aree esterne alla raffineria. La Ies, salvo che non ricorra al Consiglio di Stato, dovrà ora provvedere alla bonifica della zona. I giudici amministrativi l’hanno anche condannata rifondere le spese di lite ai soggetti tirati in ballo: la Provincia (2.500 euro), il Comune di Mantova (2.500 euro), Belleli Energy (2.500 euro) e il ministero dell’Ambiente (mille euro).
Nella sentenza si legge che l’esito delle indagini condotte nei cinque anni precedenti dalla Provincia tramite Arpa «dà conto della presenza di una contaminazione che parte dalla raffineria e che, data l’assenza, di adeguati sistemi di contenimento idraulico, si propaga oltre il perimetro della proprietà di Ies e a valle su via Brennero e sull’area Belleli».
I giudici sottolineano che si tratta di una contaminazione «avvenuta nel tempo, a seguito di ripetuti rilasci in assenza di adeguati sistemi di contenimento, data la quantità significativa di surnatante ancora presente sull’area» come emerge dalle campagne di monitoraggio delle acque sotterranee del Sin del 2017 e del 2019 prodotte dalla Provincia. Nei pressi dello stabilimento Belleli Energy, osservano i giudici, «la superficie interessata dalla presenza di surnatante è addirittura aumentata negli anni e, nonostante gli interventi messi in campo, non è ancora risolta». Inoltre, «il materiale rinvenuto costituisce un’unica sorgente di contaminazione», come provato dalla «presenza significativa di sostanze contaminanti, in particolare Benzene e Mtbe che viene usato come additivo delle benzine, ovvero dei contaminanti tipici della raffineria, estranei invece alla produzione in impianti industriali di cui si occupa Belleli Energy».
La conclusione del Tar è che «risultano supportate da una solida istruttoria e adeguatamente motivate» le conclusioni della Provincia «sull’insufficienza degli sbarramenti idraulici nel contenere il surnatante entro i confini dello stabilimento Ies ». —
Sa.Mor.
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