Piani urbanistici: corsa contro il tempo per l’ok a Te Brunetti e Dosso del Corso
A metà aprile lo scioglimento del consiglio bloccherà tutto. Restano ancora in stand by l’ex Comated e il Valdaro 3
Sandro MortariMANTOVA. Ultimo mese e mezzo di lavoro per il consiglio comunale, nel caso le elezioni amministrative si tenessero, come ormai è più che probabile, il 31 maggio. Se la data fosse confermata il parlamento cittadino si scioglierebbe 45 giorni prima della data del voto, a metà aprile. Da oggi e fino a quel momento resterebbero solo 45 giorni all’aula per approvare gli ultimi piani urbanistici rimasti in sospeso. A cominciare da quello di Dosso del Corso, già adottato nell’ultima seduta della settimana scorsa. Attualmente è in corso la presentazione delle osservazioni per poi approdare in aula per l’ok definitivo al piano.
Il tempo stringe e non è detto che si riesca a chiudere entro il mandato, «ma noi confidiamo di farcela» dice ottimisticamente l’assessore all’urbanistica Andrea Murari. Non approvarlo significherebbe rallentare un piano che già ha attraversato parecchie vicissitudini. Va ricordato, infatti, che il primo piano di Dosso del Corso risale al 2005: dopo pochi anni si era arenato, trascinando a picco anche le molte opere pubbliche previste (tra cui il sovrappasso ferroviario tra la Cremonese e la Sabbionetana, e la rete di scolo dell’acqua piovana verso il lago di una zona soggetta agli allagamenti dopo ogni acquazzone). Per rimetterlo in moto e offrire alla comunità uno strumento per superare il degrado nel frattempo creatosi in quella zona, Via Roma ha accettato una versione in riduzione di volumetrie, con l’impegno dell’attuatore di accollarsi le opere di urbanizzazione rimaste in sospeso (prima tra tutte la condotta dell’acqua piovana, dopo che il sovrappasso è passato in carico a Rfi nell’ambito del raddoppio della ferrovia Mantova-Codogno). Per questo la giunta farà di tutto per portare a casa l’approvazione del nuovo piano, presentato dalla Immobiliare del Dosso - la vecchia società, ora in liquidazione, che nel 2005 diede il via alla lottizzazione - per costruire villette e strutture commerciali.
C’è poi il piano di Te Brunetti che al Trincerone, in un’area tra la scuola Bonomi-Mazzolari e il rondò di fronte all’ex Sport Village, prevede uffici e due negozi di vicinato. Essendo un piano non in variante al Pgt, l’adozione e l’approvazione sono di competenza della giunta. La quale lo ha già adottato a fine gennaio. Lunedì 9 marzo scadranno i termini per le osservazioni; a quel punto la palla ritornerà alla giunta che a breve dovrà esprimersi definitivamente.
Il piano prevede, a carico dei proponenti (tre privati proprietari dei terreni), la sistemazione degli ingressi e la recinzione del vicino istituto Bonomi-Mazzolari, oltre alla realizzazione, in via Bellonci, dei cosiddetti golfi di fermata dei bus permettere in sicurezza gli studenti che scendono e che sono diretti nella vicina scuola, e del nuovo parcheggio per la stessa scuola.
Restano, invece, al palo, eredità per la nuova amministrazione, i due piani di Valdaro 3 ed ex Comated. Entrambi sono in istruttoria da un paio d’anni in attesa delle modifiche chieste dagli uffici comunali. Il piano ex Comated, presentato nel marzo 2017 dall’Immobiliare Porto Catena srl, nell’area dismessa di fronte al parcheggio dell’Anconetta prevedeva appartamenti, negozi e uffici. Gli stessi proponenti, vista la crisi del settore immobiliare, hanno preferito rallentare. Per quanto riguarda il piano Valdaro 3 presentato nel 2013 da Cave Gt, Immobiliare Gt e Vallan infrastrutture, tutto è fermo al 2015. In un’area limitrofa al porto, tra l’Ostigliese e Formigosa, si sarebbero dovuti realizzare dei capannoni al servizio del porto e una zona commerciale, ma difficoltà di vario tipo incontrate dagli stessi attuatori hanno consigliato uno stop.
Per Murari «i piani che abbiamo adottato servono a completare quella ricucitura della città che abbiamo messo in campo con interventi di rigenerazione urbana espropri e demolizioni di magoni e che si completerà con l’avvio del nuovo Pgt. Il tutto all’insegna del consumo zero di territorio e del recupero del costruito». —
I commenti dei lettori