Comune, imprese e sindacati uniti: «Vogliamo i fondi per ripartire»
L’occasione è la firma del protocollo per aiutare i lavoratori ad accudire i figli in tempi di scuole chiuse
Sandro MortariMANTOVA. Tutti insieme, imprese, istituzioni e sindacati, per consentire ai lavoratori di utilizzare orari flessibili e smart working e dedicarsi ai figli in questo periodo di emergenza coronavirus in cui scuole e centri di aggregazione sono chiusi. È l’obiettivo del protocollo d’intesa promosso dal Comune di Mantova e sottoscritto ieri in sala consiliare. Che ha anche un’altra finalità: quella di mettere insieme le varie espressione del territorio per presentarsi unito a Governo e Regione nel chiedere gli aiuti necessari a rilanciare l’economia, messa in ginocchio da un’ emergenza sanitaria che, a detta di tutti, si prospetta molto lunga.
Coronavirus, accordo per aiutare i lavoratori con i figli a casa
Ad aderire al protocollo, oltre al Comune con le sue due aziende Aspef e Aster, sono stati Apindustria, Cgil, Cisl e Uil, Ats, Confcommercio, collegio dei geometri, prefettura, Provincia, ordine degli avvocati, ordine dei commercialisti, Confcooperative, Consorzio progetto solidarietà, Camera di commercio e Assolavoro. «E altri se ne aggiungeranno perché con il protocollo, oltre che in termini economici, si ragiona sulle persone» è sicuro il sindaco Mattia Palazzi. Che ha sottolineato come, in questa fase di emergenza, «abbiamo bisogno di rinsaldare il patto tra tutte le rappresentanze della città. Abbiamo bisogno di lavorare per rendere sostenibile questa fase complicata e rappresentare gli interessi di un territorio verso Regione e Governo perché non possiamo essere figli di un Dio minore come in parte è successo con il terremoto. Ci servono aiuti come quelli previsti per la zona rossa. Solo così il nostro territorio potrà ripartire».
È il concetto espresso da tutti i firmatari, a partire dai sindacati: «Dobbiamo stringerci a coorte, sindacati e imprese - ha detto Daniele Soffiati della Cgil - per una linea comune e condivisa»; «Questo protocollo - ha fatto eco Dino Perboni della Cisl - manifesta la voglia di tutti di reagire»; «La risposta del territorio ci fa ben sperare per il futuro» ha chiosato Paolo Soncini della Uil. Aiuti per «la ripresa economica di qualsiasi tipo di attività economica» sono stati chiesti da Ficarelli dell’ordine dei commercialisti, mentre Zanini, segretario della Camera di Commercio, si è detto pronto a mettere a disposizione fondi «per rilanciarci sul mercato estero» dopo la fase emergenziale. Grido di dolore anche per Confcooperative che ha evidenziato le difficoltà di un intero settore, quello dei servizi alle persone.
L’assessore alla famiglia Chiara Sortino, nell’illustrare il protocollo, ha ricordato che il Comune di Mantova ha già favorito tra i suoi dipendenti il lavoro agile da casa, annunciando anche altre misure per i padri e le madri che lavorano e hanno difficoltà nell’accudire i figli: «Tutti insieme in questo momento di difficoltà – ha rilanciato – possiamo fare la differenza con azioni mirate a sostegno della genitorialità». Ed Elisa Govi, presidente di Apindustria, ha evidenziato la disponibilità della categoria: «Come imprenditori, ci siamo sentiti in dovere di fare qualcosa fin da subito per le nostre maestranze. Le imprese hanno reagito con gli orari flessibili e con il lavoro telematico». «I nostri ingenti investimenti su digitalizzazione e fibra ottica – ha puntualizzato il sindaco – ha consentito alle imprese di andare avanti e di adattarsi alla nuova situazione».—
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