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Mantova al mercato con la mascherina «ma il calo di vendite è enorme»

Un viaggio tra i banchi del giovedì dopo lo stop della scorsa settimana e i timori per il virus. Gli ambulanti: «Diminuzione degli acquisti tra il 70 e il 90%. Servono regole uguali per tutti»

Elena Poli
2 minuti di lettura

MANTOVA. Ripresa faticosa per il mercato cittadino dopo lo stop forzato di giovedì 27 febbraio. A una prima impressione, girando per le vie del centro e in piazza Sordello, a metà mattina tra i banchi sembra esserci un discreto movimento. Certo, nessun pienone, ma neanche il vuoto assoluto che forse ci si poteva aspettare.

Basta però ascoltare i pareri dei commercianti per rendersi conto che la situazione è quanto mai lontana dalla normalità. «La crisi si sentiva anche prima, ma adesso siamo veramente in difficoltà e nessuno ci aiuta – si sfoga Cesira Nandi, che porta avanti un’attività insieme al marito – Le persone sono spaventate. Oggi abbiamo lavorato pochissimo e se va avanti così non riusciremo più a sostenere le spese. La scorsa settimana abbiamo dovuto rinunciare a cinque mercati e ovviamente ne abbiamo risentito. Non capisco perché solo noi ambulanti dobbiamo fare sacrifici, mentre centri commerciali e supermercati possono rimanere aperti».

Anche Luisa Bocchi, presente con il suo banco di abbigliamento in piazza Sordello, lamenta un drastico calo delle vendite: «A quest’ora la piazza dovrebbe essere piena, ma stamattina non è venuto quasi nessuno, solo un paio di clienti per cambiare alcuni capi. Abbiamo avuto un calo delle vendite del 90 per cento e in queste condizioni è difficile coprire le spese di gestione dell’attività. Avremmo bisogno di sostegno e di agevolazioni per affrontare questa situazione d’emergenza».

Dello stesso parere anche Igor Pratti, titolare di una ditta di tendaggi: «Tenuto conto della stagione le vendite sono calate del 70 per cento rispetto alla media. È giusto adottare delle misure precauzionali, ma le regole dovrebbero essere valide per tutti, non solo per gli ambulanti. Per fortuna ho un punto vendita che mi permette di andare avanti. È vero che la salute viene prima di tutto, ma chi ha un’attività in proprio deve pensare anche alle ricadute economiche. Speriamo che qualcuno ci aiuti perché se la situazione non dovesse cambiare saremo i primi ad essere penalizzati. È un controsenso chiudere i mercati e tenere i centri commerciali aperti».

Tra i commercianti c’è anche chi si lamenta di non essere stato avvisato per tempo della riapertura del mercato: «Io l’ho saputo da un collega – spiega Simone Cottarelli, titolare di un banco di ortofrutta – Dopo l’ordinanza della scorsa settimana mi sarei aspettato una comunicazione sul sito del Comune, invece nessuno ci ha avvertiti. Tanti hanno parcheggiato l’auto in via Cavour perché pensavano fosse sospeso anche oggi e hanno preso la multa. Finora non abbiamo ricevuto alcun aiuto da parte dell’amministrazione».

Tra le persone che fanno acquisti o curiosano tra i banchi, alcune portano una mascherina o si coprono il viso con la sciarpa, ma in generale il clima sembra abbastanza disteso. «Per ora sono tranquilla ed esco come sempre, anche se con le dovute precauzioni – dice Loretta Caregnato, 64 anni – Cerco di evitare contatti diretti e lavo spesso le mani. Ho fatto acquisti in due banchi dove vado di solito e non ho fatto il classico giro solamente per mancanza di tempo». Anche Raffaella Imperiale, 34 anni, non rinuncia all’appuntamento del giovedì: «Secondo me stiamo un po’ esagerando e tutta questa paura è ingiustificata. Non ha senso chiudersi in casa e modificare le proprie abitudini. Certo, ci vuole qualche precauzione in più».

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