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Valeggio dice un no secco a due centrali a Borghetto

Il sindaco: «Preservare natura, storia e bellezza deve essere al primo posto». Le associazioni di tutela: «Servono regole nazionali per difendere il fiume»

Alessandro Foroni
1 minuto di lettura

VALEGGIO SUL MINCIO. È negativo il parere della nuova amministrazione comunale di Valeggio sul Mincio sui due progetti per realizzare centrali idroelettriche a Borghetto. Delle otto ditte che dal 2015 chiesero la concessione di derivazione d’acqua al Genio civile, con l’intenzione di costruire centrali idroelettriche tra il canale Diversivo e il Mincio, ne sono infatti rimaste due sul versante mantovano e due su quello veronese.

A queste, le uniche a partecipare alla procedura di Via (Valutazione d’impatto ambientale) chiesta dal Comune di Valeggio e confermata dalla Regione Veneto, ora si dice un no secco. Lungo l’elenco dei motivi esposti in una delibera di giunta del 3 marzo che gioca d’anticipo sulla prossima tappa dell’iter ancora in corso, la conferenza dei servizi. Si va dalla peculiarità paesaggistica del rinomato borgo medievale, incluso da anni nella lista dei “Borghi più belli d’Italia” e tutelato da varie norme e decreti, alle sue caratteristiche storiche e ambientali, senza dimenticare la sua forte attrattività turistica.

«Siamo fermamente contrari alla realizzazione di questo tipo di impianti a Borghetto - dice il sindaco Alessandro Gardoni - perché preservare natura, storia e bellezza di questo luogo deve essere sempre al primo posto». Un giudizio inappellabile che farà piacere alle associazioni ambientaliste contrarie a questi interventi. Per Luigi Facincani, del Wwf veronese, «Borghetto richiede un principio di precauzione per la particolarità del luogo, perché gli sbarramenti stressano l’ecosistema e perché, finiti i contributi pubblici, spesso questi impianti vengono abbandonati». Concorde Lorenzo Albi, di Legambiente, che sottolinea l’importanza di garantire un deflusso minimo vitale per le specie ittiche, rilanciando un appello nazionale per salvaguardare i corsi d’acqua da un eccesso di sfruttamento idroelettrico.

Intanto procede sul versante mantovano l’iter per realizzare una centrale idroelettrica, con un nuovo progetto che la sposta sulla riva sinistra della centrale proposta dalla Hpe e inizialmente bocciato. Forte della precedente esperienza, la società ha presentato direttamente il progetto per la Via regionale introducendo miglioramenti sulla scorta delle indicazioni di allora. In particolare, le opere saranno sotterranee, ma sopra al piano di campagna sarà costruita un’aula didattica, dove fare lezioni sul posto ai ragazzi.

Il secondo progetto è stato invece proposto dalla Briatore srl di Cuneo. Anch’esso tutto interrato, non sarà visibile dalla vicina ciclabile Mantova-Peschiera. Per evitare di arrecare disturbi ai ciclisti, i lavori di costruzione saranno sospesi in primavera ed estate. L’investimento previsto supera i sei milioni. La Provincia ha imposto la Valutazione d’impatto ambientale regionale. 

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