La torre diventa tricolore e la musica lancia nell’aria un segnale di speranza
Celebrato l’anniversario dell’Unità d’Italia: tutto il paese s’è affacciato alle finestre e alla fine è scoppiato un applauso scrosciante
Luca CremonesiSOLFERINO. Gli applausi e il silenzio sono la vera anima del flash mob organizzato dall’amministrazione comunale e dalla Società Solferino - San Martino a partire dalle 19 di ieri sera.
Il silenzio fa da sfondo alla torre illuminata dal tricolore. Da piazza Torelli, vuota e spettrale, all’ingresso della Rocca, dove nella piazza l’eco dei passi rompe il silenzio, non c’è anima viva.
I solferinesi sono in casa e dalle finestre guardano la loro torre che, nella giornata del 17 marzo, ricorda la Festa dell’Unità d’Italia con i tre colori della bandiera.
Anche i social della Società hanno dedicato l’immagine di copertina al Tricolore che sventola dall’alto delle due torri, quella di Solferino appunto e quella di San Martino che, complice il cielo limpido, si vede ai bordi del lago. Alle 20 ha preso il via il secondo atto.
Prima “Il silenzio”, sparato ad alto volume, chiama i solferinesi sul balcone.
A seguire la voce di Luciano Pavarotti intona il “Nessun dorma” e i brividi, sul famoso “vincerò”, precedono quelli mossi dal “Va’ pensiero” di Verdi.
Lo aveva ricordato il sindaco Germano Bignotti: «Ci teniamo a questa commemorazione, nonostante il momento difficile».
Le persone sono ormai sui balconi e l’Inno di Mameli unisce chi non può abbracciarsi. Il quinto brano è la musica degli applausi dei solferinesi. Andrà tutto bene, lo si sente nell’aria. —
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