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Addio a Bocchi, ideatore del Mast: anima e cuore della cultura locale

Dopo la scomparsa dell’amico don Antonio Mattioli si spegne a 61 anni il fondatore del Gruppo San Luca

Luca Cremonesi
1 minuto di lettura

CASTEL GOFFREDO. Il vento gelido del 23 marzo porta la notizia della morte di Corrado Bocchi, 61 anni, anima culturale di un paese che in questi giorni paga un prezzo altissimo all’attuale emergenza sanitaria. Proprio mentre in una piazza deserta si celebra il saluto a don Antonio Mattioli, il parroco che ha contribuito al rilancio culturale castellano, arriva la notizia che il cuore di Bocchi si è fermato al San Pellegrino di Castiglione delle Stiviere dove era stato ricoverato nel fine settimana per uno scompenso cardiaco.

Bocchi, castellano doc, si era diplomato alla scuola d’arte di Guidizzolo e aveva intrapreso l’attività di restauratore prima a Brescia e poi a Mantova. Con don Antonio Mattioli, in vita amici e collaboratori e ora vicini anche nella morte, Bocchi – con altre persone – diede vita al gruppo San Luca, con il chiaro intento di arricchire da un punto di vista culturale una cittadina che, in quegli anni, viveva i fasti di un boom economico che l’ha resa capitale indiscussa della calza.

L’idea, che nel 2017 diventa realtà, è di valorizzare e promuovere un patrimonio artistico, culturale e storico che Bocchi ha sempre ritenuto essere d’eccellenza e che doveva trovar sede in un museo. Nasce così il progetto Mast, attorno al quale ruotano poi i progetti Terre dell’Alto Mantovano, che nasce come network di parrocchie e territori per la promozione culturale dei propri tesori, il mercatino dei libri usati e, non ultimo, il rilancio della Torre Civica come punto di promozione turistica (progetto attualmente in esecuzione).

«La comunità perde un uomo innamorato folle del suo paese – commenta il sindaco Achille Prignaca – e il nostro paese paga un prezzo alto dato che in pochi mesi abbiamo perso Sergio Bologna, Pietro Gualtierotti, Domenico Bonora, don Antonio Mattioli e ora lui. Era la locomotiva di tutte le iniziative culturali del paese». Sulla gravità della perdita concorda anche l’ex sindaco Alfredo Posenato, in carica nel 2017 alla nascita del Mast, «un progetto titanico che lo ha visto protagonista. Gli scesero delle lacrime quel giorno, accanto a don Antonio. Ora li piangiamo insieme. Sono perdite che segnano nell’animo la nostra comunità».

L’ex sindaco Faganelli ricorda anche l’impegno amministrativo, perché «Corrado amava l’arte, la bellezza e nell’urbanistica, al tempo del suo impegno, aveva riposto molta fiducia, lavorando in modo assiduo sul Pgt; era stato consigliere dell’amministrazione Nardi e aveva lavorato con l’architetto Treu del politecnico per il documento di piano».

Le ultime parole, commosse, sono di Alessandra Ferrari, presidente della San Luca: «Abbiamo lavorato a stretto contatto. Era un uomo colto, generoso, geniale e lungimirante. La vita culturale castellana deve molto, se non tutto, a Corrado Bocchi». 

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