L’addio a Vignoni: «La squadra era una seconda casa»
Titolare dell'omonimo calzificio, era nato nel 1972: calcio e motori le sue grandi passioni
Luca CremonesiCASTEL GOFFREDO. Una comunità profondamente segnata dai lutti quella del comune capofila del distretto della calza. Dopo la morte di don Antonio Mattioli, di Corrado Bocchi e dell’ex sindaco Domenico Bonora, il paese piange Paolo Vignoni, imprenditore e volto storico dello sport castellano.
Era nato nel 1972, sposato con Luciana, operatrice della cooperativa Bucaneve, padre di tre figlie. Imprenditore nel settore della calza con i suoi famigliari, Vignoni era titolare della ditta Calzificio Vignoni che guidava con i tre fratelli e la sorella. L’altra grande famiglia che aveva al suo fianco era quella della squadra “Amatori Vignoni Castel Goffredo e Casaloldo”.
«Una famiglia, vera - commenta Stefano Sacchi, collaboratore per anni di Vignoni nel mondo del calcio - perché questo è come Paolo ci considerava, una sua seconda famiglia. Lui per noi era il “Pres”, ma di fatto un padre. C’era un rapporto intenso, speciale, non da squadra».
Il calcio, dunque, era una delle sue grandi passioni, insieme a quella dei motori.
«La squadra è stata fondata nel 1982 - prosegue Sacchi - e dopo pochi anni ne è diventato presidente e da allora abbiamo sempre avuto in lui un punto di riferimento. L'anno scorso abbiamo avuto la grande soddisfazione di vincere il campionato Provinciale Amatori Uisp, categoria nella quale militiamo da anni. La nostra è una famiglia che, attualmente, è composta da circa 30 persone. Se facciamo il conto allargato, invece, attorno a questa realtà ruotano circa cento persone. Abbiamo perso il nostro leader, il nostro padre, la nostra guida».
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