Vigili del fuoco davanti al Poma: applausi e sirene per dire grazie
L’omaggio ai colleghi della sanità. Il comandante: «Un nemico subdolo da combattere insieme»
Daniela MarchiMANTOVA. Un omaggio a tutto il personale sanitario per dire grazie del lavoro immenso che sta facendo nell’emergenza coronavirus. E’ quello tributato venerdì sera dal Comando vigili del fuoco di Mantova a infermieri, medici, soccorritori, operatori socio assistenziali del Carlo Poma e di tutta la provincia. L’intero turno in servizio in caserma, nelle 24 ore a cavallo fra venerdì e sabato, circa quindici uomini e quattro mezzi fra autobotte, autoscala e vettura di servizio, si è schierato di fronte all’ospedale cittadino e con sirene e lampeggianti blu ha salutato e applaudito i colleghi della sanità in trincea in questo difficile momento. Infermieri e medici si sono affacciati alle finestre del Poma per riprendere con i telefonini un momento particolarmente emozionante, in un periodo di grande lavoro condiviso.
Mantova, l'omaggio dei vigili del fuoco al personale sanitario del Poma
«E’ stato un momento molto bello - ha commentato il comandante dei vigili del fuoco Massimo Stucchi - Certo, in caso di una nostra emergenza eravamo già pronti a partire proprio da lì, dal piazzale del Poma. Comunque il tutto è durato pochi minuti, ma ci ha dato grande soddisfazione perché il personale sanitario ha apprezzato».
Infermieri e medici in prima linea a combattere contro il virus, ma i vigili del fuoco non sono certo nelle retrovie.
«Diciamo che la nostra prima linea è più subdola perché non sappiamo mai cosa ci aspetta - spiega Stucchi - Ogni giorno abbiamo soccorsi in casa oppure incidenti o incendi e non sappiamo con chi veniamo in contatto, siamo sempre a rischio. Il nemico è ovunque, è un po’ come quando abbiamo a che fare con sostanze pericolose».
Attenzione altissima, sempre pronti a dare supporto alle forze dell’ordine e a quelle del soccorso. Ovviamente con tutte le precauzioni.
«Certo anche noi rispettiamo tutte le normative in materia di coronavirus, tutti i nostri operatori sono sempre provvisti di guanti e mascherine, ho fatto mettere dispenser di disinfettante ovunque e anche in caserma cerchiamo di evitare gli assembramenti - spiega ancora il comandante Stucchi - In mensa i tavolini sono distanziati e persino quando saliamo sui mezzi di soccorso cerchiamo di dividerci. Non usiamo più solo un veicolo ma ci muoviamo anche con la macchina di servizio per dividere il più possibile le persone».
Meno interventi sulle strade o infortuni nelle aziende, più incidenti domestici, aperture porte di soccorso, interventi in abitazioni, perché tutti sono a casa.
«Stanno accadendo tanti casi di persone che vanno in escandescenze - va avanti Stucchi - Io personalmente ho assistito ad un anziano fuori controllo che voleva entrare in una banca a ingressi contingentati. Così pure sono intervenuto per una lite ad una cassa di un supermercato. Temo che il difficile momento possa portare a una rivolta sociale. E’ un rischio concreto». —
Daniela Marchi
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