Bonus da 600 euro: scoppia il caos, centinaia di domande bloccate
Il sito Inps va in tilt mentre i patronati di Acli, Cgil, Cisl e Uil vengono inondati dalle richieste
Monica VivianiMANTOVA. Patronati nel caos e centinaia di domande bloccate anche a Mantova ieri causa tilt del sito Inps sin dalla notte, pare per «violenti attacchi di hacker» come poi spiegato dal presidente Tridico, e rimasto inagibile fino a sera. Partenza da delirio quella del bonus da 600 euro destinato a lavoratori autonomi e parasubordinati che si è riversata a cascata su richieste di pensioni, invalidità, disoccupazione, reddito di cittadinanza. Tutto fermo proprio nel primo giorno del mese, quando le pratiche da evadere si assommano.
A raccontarci una giornata di ordinario caos, complice anche quell’annuncio di un click day che poi non ci sarebbe stato (ma che ha scatenato la prevedibile corsa ad accaparrarsi le risorse), sono alcuni dei principali istituti di assistenza mantovani che si sono trovati le caselle mail inondate di richieste. «Sono già tre giorni che il portale Inps risulta inagibile – spiega Alessio Aliatis direttore patronato Inca Cgil – di conseguenza stiamo accumulando molte domande. Questo disguido ha portato molte persone che avrebbero fatto domanda autonomamente a rivolgersi ai patronati ma, ma fino a che il portale è inagibile nemmeno noi abbiamo la possibilità di procedere con l'invio delle pratiche». E in mezzo ci sono persone «che da ormai un mese sono rimaste senza alcun tipo di entrata e necessitano di risposte chiare – denuncia Elena Turchi coordinatrice provinciale Nidil Cgil – L'urgenza è reale, perché a fianco di alcuni lavoratori autonomi con situazioni reddituali solide, ci sono tantissime piccole partite Iva e Cococo per i quali la perdita di un mese di lavoro è veramente ai limiti della sostenibilità. E non è la prima volta in queste settimane che si crea confusione rispetto ai requisiti e alle modalità di accesso alle indennità. Sono giorni che rispondiamo a decine di mail e telefonate spiegando ai lavoratori chi può accedere chi no, rilevando oltretutto come il criterio di corresponsione di questa indennità sia quantomai iniquo. Comunque ad oggi, tramite il portale InfoAutonomi, creato appositamente per l'occasione, abbiamo raccolto i dati di un centinaio di persone, pronti per essere inseriti sul portale Inps, speriamo presto».
Un centinaio quelle ferme anche al patronato Inas Cisl: «Molti cittadini non riuscendo da soli si sono rivolti a noi. Il problema è che il blocco non riguarda solo le prestazioni Covid – spiega il responsabile Stefano Ghisini – ma anche gli invii per le pensioni, l’invalidità, la disoccupazione». Stessa scena alla Uil: «Abbiamo più di 500 richiesto di indennizzo da inoltrare - racconta la responsabile del patronato Ital Giulia Simeoni – Confido nel funzionamento dai prossimi giorni e ribadisco la non urgenza nell'inoltro delle richieste di indennizzo in quanto l'erogazione non è collegata all'ordine cronologico di invio. Qualora le risorse non dovessero essere sufficienti il Governo sta varando un nuovo rifinanziamento». E pure al patronato Acli il direttore Alessandra Caifa racconta di «domande che continuano ad aumentare» e di tutte quelle pratiche rimaste nel pc : «Con il portale chiuso si è bloccata anche tutta l’attività ordinaria tipica di inizio mese. Dalle domande di maternità ai bonus bebè in scadenza, dal reddito di cittadinanza alle prestazioni per disoccupazione che partono dal giorno successivo alla presentazione della domanda». A parlare di «situazione umiliante» è infine il presidente di Confcommercio Ercole Montanari: «Per gli imprenditori che si sono trovati a richiedere un importo inadeguato e hanno dovuto fare i conti con una procedura di richiesta beffarda; e per chi, come noi, ha la mission di dare supporto e assistenza e non si è trovato nelle condizioni di fare il proprio lavoro».
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