Mantova, nuovi progetti per il quartiere di Borgonuovo: acquistato il palazzo in degrado
Oggetto per anni di vandalismi e occupazioni abusive, il condominio in abbandono verrà riqualificato. La proprietà: "Recupereremo i 46 appartamenti". Presto la gara anche per altri 25 alloggi
Nicola Corradini MANTOVA. C’è un nuovo soggetto economico sulla scena di Borgonuovo, il quartiere costruito oltre la Circonvallazione sud agli inizi degli anni 2000 e in parte rimasto vuoto e in degrado per la crisi che ha mandato in disgrazia il costruttore, la Unieco e l’immobiliare collegata, Le Robinie. A muoversi è stata la Grindhouse srl, che ha acquistato uno degli edifici simbolo dell’abbandono, la torre di 46 appartamenti (e altrettanti garage e cantine)che si trova in via Gaber. Il progetto per il futuro di questo palazzone da riqualificare è quello per cui è stato costruito circa vent’anni fa: mettere sul mercato abitativo nuovi appartamenti, verosimilmente in affitto.
Il recupero
L’operazione messa a punto da questa società (che fa parte del gruppo che comprende la Sapiens, vale a dire l’agenzia del lavoro che ha acquistato la sede dell’ex pastificio Zanellini di Borgo Angeli) è parte di una più ampia serie di azioni che dovrebbero rilanciare questo quartiere – emergenza coronavirus permettendo – nei prossimi mesi con il recupero di molti palazzi abbandonati per oltre un decennio. Vediamo quali sono gli attori in campo e, soprattutto, quali sono le operazioni previste per la riqualificazione di questo pezzo degradato di periferia.
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Quarantasei appartamenti
«Abbiamo acquistato il palazzo nei primi giorni di marzo, ma l’emergenza dovuta alla pandemia ci ha costretto, comprensibilmente, a sospendere le azioni che già avevamo iniziato a mettere in campo – spiega Katja Acquaroli, presidente della Grindhouse, di cui la Sapiens è una partecipata – abbiamo trovato una situazione molto complicata e il primo passo è stato organizzare il ripristino degli allacciamenti delle utenze quali energia elettrica e acqua. Abbiamo raccolto anche diversi preventivi per riqualificare le facciate interne ed esterne dell’edificio. Appena ci saranno le condizioni di sicurezza che permetteranno la ripresa delle attività edili, provvederemo a fare una pulizia generale dell’edificio e a recuperare le facciate». Il gruppo si sta occupando del recupero di questa zona in più direzioni. Per quanto riguarda l’ex pastificio (che si trova sempre nella periferia sud-ovest, ma a Borgo Angeli) ci spiegano che «questo doveva essere l’anno della progettazione, per decidere come utilizzarlo». È una buona notizia: significa che l’immobile rientra ancora nei piani di recupero della proprietà (in questo caso della Sapiens).
Degrado
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La storia di questo quartiere è, in parte, segnata dal degrado seguito alla crisi che ha portato ad un blocco delle vendite degli appartamenti. In realtà non tutto Borgonuovo si trova nelle medesime condizioni. I condomini costruiti da Aler (vicino al giardino pubblico dove sta per essere costruito il palazzetto delle sport) nelle fasi iniziali della realizzazione del quartiere (Pru di Borgochiesanuova del 2002), sono tutte abitati. Come lo sono altri costruiti da Unieco (poi divenuti proprietà dell’immobiliare Le Robinie) vicino ai palazzi abbandonati. Questi ultimi sono stati oggetto di vandalismi e occupazioni abusive per molti anni. Anche le palazzine a fianco, vuote pure queste, sono state occupate abusivamente per anni e i garage utilizzati come discarica di rifiuti vari.
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Appalti congelati
Anche per questi tre palazzi (un centinaio di appartamenti) è previsto un piano di recupero per la successiva messa in vendita. Ad occuparsene, dopo aver ceduto la Torre, è il livornese Leonardo Pagni, liquidatore di Le Robinie. «Per il primo dei tre blocchi avevamo già predisposto le date per la gara d’appalto, ma vista l’emergenza coronavirus, abbiamo prorogato al 15 maggio la scadenza per le offerte – spiega Pagni – questo nell’ipotesi che il via libera alla ripresa delle attività produttive in Lombardia sia il 4 maggio. L’intervento di recupero riguarderà un primo lotto di 25 appartamenti. Più avanti programmeremo il recupero degli altri». Sui tempi che richiederanno queste operazioni pesa ovviamente l’emergenza Covid.
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