Meno burocrazia: ecco le proposte per il Comune
Sa.Mor.MANTOVA. È partita la costruzione del «Piano Mantova» lanciato dal sindaco Mattia Palazzi per mettere a punto un programma di interventi, condivisi con le categorie economiche e sociali, con l’obiettivo di affrontare e superare la crisi conseguente all’emergenza coronavirus.
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La prima tappa, ieri, è stata un incontro in videoconferenza a cui hanno partecipato 28 rappresentanti di ordini professionali e associazioni di categoria, sul tema della sburocratizzazione. L’obiettivo è di varare il «Piano Mantova» entro maggio; per questo si procederà a tappe forzate. Il prossimo appuntamento è già stato fissato per venerdì 24 alle 15: «Vogliamo chiudere già alcuni punti» ha promesso Palazzi, che ha annunciato di aver chiesto al governo, assieme ad altri sindaci, «la deroga a diverse procedure del codice appalti, per sveltire cantieri e interventi pubblici. Sappiamo bene - ha spiegato - che gran parte della burocrazia è statale e regionale, ma dove è possibile, per quello che compete le procedure comunali, vogliamo fare la nostra parte». Tutti hanno riconosciuto che serve ridurre i vincoli e le lungaggini burocratiche perché solo con procedure più flessibili e snelle si può essere pronti a gestire una ripartenza che non sarà «libera». Tutti hanno dato idee e suggerimenti che il sindaco si è detto pronto a raccogliere. «Bisogna fare in modo - osserva il Comune - che chi può investire lo faccia più facilmente e velocemente». Anche la Cgil assicura il suo appoggio: «Il mondo del lavoro parteciperà al piano con le proprie idee e proposte» assicura il segretario Daniele Soffiati.
Al tavolo virtuale c’erano i commercianti di Confcommercio che al sindaco hanno consegnato numerose proposte. «Abbiamo chiesto interventi decisi e a tutto campo in materia di semplificazione di procedure oggi lunghe e macchinose» ha detto Stefano Gola della giunta di Confcommercio con delega al territorio. In particolare, è stata chiesta l’introduzione di un’autocertificazione a corredo delle domande relative a occupazione temporanea di suolo pubblico e impatto acustico per concerti, la possibilità di inviare pratiche con la Pec per evitare il pagamento dei diritti amministrativi, che bar e ristoranti, per mantenere il distanziamento sociale, possano ampliare il plateatico senza costi aggiuntivi. La categoria ha anche reiterato la richiesta di esoneri e rinvii al 2021 per imposte e tariffe. —
Sa.Mor.
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