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Mantova, nervi tesi: c’è chi fugge da casa e poi in strada insulta gli agenti

«Vivo rinchiuso da due mesi, adesso faccio quello che voglio». Almeno nove le denunce dalle pattuglie della polizia locale

Andrea Moglia
1 minuto di lettura

MANTOVA. Vivo chiuso in casa da due mesi, ora mi lasciate in pace e ve ne andate, io continuo la mia passeggiata». Scoppiati, snervati all’inverosimile, inviperiti contro chi chiede il sacrificio di stare in casa, di non andare a trovare parenti e amici, di mettere la mascherina, di fare la fila davanti al supermercato. Dall’orizzonte dell’obiettivo comune di sconfiggere la peste del 2020, alias Covid-19, a quello – tanto banalmente umano, quanto contro le regole dettate dall’emergenza – di fare due passi all’aperto, magari ai giardini.

Ed ecco che i nervi tesi, sotto il carico di settimane di reclusione a domicilio, esplodono in faccia a chi, per dovere istituzionale, indossando una divisa, è mandato a far rispettare le regole che la comunità si è data per affrontare la lotta al coronavirus e sconfiggere l’epidemia.

Nelle ultime tre settimane sono almeno nove le persone denunciate dalla polizia locale per aver oltraggiato gli agenti durante un controllo stradale, o averli minacciati, o aver rifiutato di mostrare i documenti per evitare la multa. Un caso è quello di lui e lei, amici, entrambi 58 anni. A spasso uno accanto all’altra ai giardini di Belfiore, a un paio di chilometri dalle rispettive abitazioni. Niente mascherina, niente distanza di sicurezza. «Dove andate? I parchi sono chiusi, qui non potete stare...» è stato l’approccio degli agenti. Lui è esploso. Da un «e poi non lamentatevi se vi odiano» a un minaccioso «andreste bastonati...». Fino a smorzare la richiesta di documenti con un «io me ne vado». L’amica, a par suo, agli agenti ha dato un nome falso. La polizia locale ci ha messo qualche ora ma li ha identificati e multati per la violazione del decreto “Io resto a casa”. E denunciati: lui per minacce, oltraggio e rifiuto di mostrare i documenti, lei per aver dato un nome falso.

A Belfiore sorpreso anche un 66enne che ha insultato gli agenti con un «non mi rompete il c...». Quattro ventenni sono stati invece multati perché trovati su una panchina dei giardini di via Torelli. Un 53enne, a passeggio in via Trincerone ha sbottato contro gli agenti con un «non siete pubblici ufficiali, la multa non me la fate... vi do un pugno».

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