Sermide, salvati dai vicini nella villetta in fiamme
Coppia di ottantenni bloccata dalla paura e dal fumo. Il racconto del soccorritore: «Temevamo per la loro vita»
Igor CipollinaPer tirarli fuori dalla villetta in fiamme si sono aperti un varco nel denso muro di fumo che aveva invaso la cucina e il salotto. Fortuna che avevano un estintore. “Fortuna” che, nonostante la domenica di sole, fossero tutti in casa. Costretti dentro dalla minaccia del virus, ma pronti a scattare in aiuto dei vicini. Si è salvata così una coppia di ottantenni di Sermide, grazie all’intervento di un pugno di residenti nella stessa strada, via Martiri di Belfiore, accorsi al grido d’aiuto della badante della famiglia Fioravanti e del figlio.
In attesa dell’arrivo dei vigili del fuoco, in cinque si sono fiondati in loro soccorso. L’uomo, costretto su una sedia a rotelle, era sdraiato su un divano, apparentemente privo di sensi, come racconta uno dei soccorritori.
«Mio padre e un altro vicino hanno spento le fiamme con un estintore per entrare in cucina, poi siamo arrivati noi, io e due ragazzi - riferisce Stefano Bregola – Il fumo si era già propagato per tutta la casa, la signora è riuscita a uscire sulle sue gambe, ma il marito era steso sul divano, in salotto, con gli occhi chiusi. Temevamo fosse morto, per tirarlo fuori l’abbiamo caricato sulla sedie a rotelle. Nel frattempo sono arrivati i vigili del fuoco da Suzzara e Castelmassa, l’ambulanza, l’auto medica e i carabinieri». A innescare l’incendio, poco prima di mezzogiorno, sarebbe stata la caldaia installata in cucina. I Fioravanti e la badante sono stati trasportati al pronto soccorso, ma non sarebbero in pericolo.
«Sono stati attimi concitati – continua Bregola – dentro non si vedeva nulla e per difendermi dal fumo mi sono tirato la maglietta sulla bocca e il naso. Fortuna che noi vicini eravamo tutti in casa, anche se per colpa del virus. Se fosse capitato in un altro tempo, sarebbe potuta finire diversamente». Sono stati attimi concitati, ma i soccorritori hanno agito con lucidità, senza lasciarsi governare dalla paura.
Per i vigili del fuoco, però, la prima domenica di maggio (e l’ultima della Fase 1) non si è conclusa con l’intervento in via Martiri di Belfiore. Nel primo pomeriggio una nuova richiesta d’intervento è partita dalla frazione di Caposotto, dove un incendio ha mandato in fumo i tre garage ricavati nello stabile dell’ex scuola: a innescare le fiamme è stato, forse, un mozzicone di sigaretta. Tanto lavoro per spegnere e smassare, ma, fortunatamente, nessun ferito da soccorrere.
Probabile, stesso innesco per l’incendio che, poco dopo, ha aggredito due stampi in vetroresina per barche, sulla sponda del Po, nel cantiere nautico di Revere. Ad alimentare le fiamme, i piumini, che, come neve, la primavera sta depositando sul pavimento di questo maggio sospeso. —
Igor Cipollina. © RIPRODUZIONE RISERVATA.
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