Mantova, azzerato il lavoro delle guide: «Ora va ripensato il turismo»
Si ripartirà anche con tour in esterno, biciclette e radioguide per tenere le distanze. La concorrenza delle visite virtuali? «L’esperienza dal vero non è sostituibile»
MANTOVA. Una sofferenza doppia. Così definiscono la loro situazione le guide turistiche professioniste di Confguide Confcommercio Mantova. «Viviamo un disagio economico senza precedenti – il danno per la nostra categoria è del 100% - con decine di professionisti senza reddito da febbraio e l’angoscia dovuta alla mancata realizzazione umana e professionale, all'impossibilità di raccontare con passione l'amore per la bellezza, la storia, l'arte, che è la ragione del nostro lavoro e che nei musei trova una sede privilegiata di espressione» afferma Alessia Margonari, presidente dell’associazione.
E poi ci sono l’incertezza e la preoccupazione per il futuro: «Non ci sono previsioni certe e a breve di ripresa del lavoro, temiamo anche la concorrenza della comunicazione da remoto e le restrizioni che disciplineranno, almeno nella fase di transizione, le modalità di accesso ai musei, nei quali si svolge molta parte della nostra attività» aggiunge la vicepresidente Francesca Miserocchi.
Ma non è tutto nero: nel settore c’è fermento. «Il turismo ora bloccato va riscritto, e noi vogliamo contribuire, condividendo esperienza e know how, alla svolta. È l’ora di lavorare tutti insieme valorizzando competenze e professionalità. Abbiamo già preso contatti coi principali musei della provincia chiedendo di avviare un percorso collettivo di riprogettazione del turismo. In attesa di una “nuova normalità”, già la fase di transizione, che speriamo consenta una parziale ripresa di turismo e cultura, sarà l’occasione per sperimentare nuovi approcci e ritmi di fruizione del patrimonio storico, artistico e culturale, utilizzando capacità ed esperienza delle guide professioniste – dichiara Margonari -. Prossimità, sostenibilità e responsabilità sono le parole chiave: il nostro pubblico sarà, per i prossimi mesi, il turista di province e regioni limitrofe, e ci auguriamo anche che tanti mantovani vorranno approfondire la conoscenza del loro territorio».
«Abbiamo messo a punto un progetto con proposte di tour guidati in chiave anti-covid, all’insegna di responsabilità e sostenibilità. Visite guidate in esterni, ciclotour, riscoperta di natura e paesaggio. Abbiamo condiviso anche misure e modalità operative utili a garantire la sicurezza dei nostri ospiti, come l’uso massiccio di radioguide che permettono il rispetto del distanziamento sociale. Affinché non siano vani i nostri contributi, sarà necessario innestarli in una strategia complessiva di turismo in cui il maggior attore dovranno essere le istituzioni e le Direzioni Museali cui spetta il compito fondamentale della corretta gestione dei flussi».
«Con il lockdown – aggiunge Margonari - non sono mancate sul web e sui social le occasioni di visite virtuali: l’Italia si è messa in vetrina. Ma l'esperienza di visita dal vero rimane non replicabile e insostituibile: la guida turistica sa bene quanto è importante il rapporto diretto e stretto. Le numerose iniziative di fruizione da remoto possono fungere da stimolo e non sostituire l’esperienza diretta».
«Serve un serio intervento di promozione e marketing – conclude Miserocchi - per uno sviluppo turistico che non può prescindere dalla valorizzazione della nostra professione, anello di congiunzione tra turismo e cultura. La guida turistica deve essere ancora di più la figura di riferimento della promozione, accoglienza e sostenibilità del territorio. Il turismo rappresenta il 13% del Pil nazionale e va compiuto ogni sforzo per sostenere il settore che più soffre nell’attuale emergenza».
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