Moda, ora il commesso arriva a domicilio
Lidia Shopping si prepara a riaprire e si attrezza per visite in streaming: poi la merce scelta viene provata a casa
Igor CipollinaMANTOVA. Dopo lo spritz e le cene stellate, anche il capo spalla arriva a domicilio. Secondo una formula che abbina la fredda comodità (oggi obbligata) dell’e-commerce alla confidenza calda del negozio di vicinato. A lanciare il servizio “Style coach” è Lidia Shopping, boutique extralarge di Rodigo, che, accanto alle visite virtuali in live streaming, propone la visita fisica del personal shopper direttamente a casa con i capi scelti. E pure in negozio, quando si potrà. «In attesa di norme chiare, ci stiamo comunque preparando all’apertura del 18 maggio – riferisce il titolare Federico Scalogna – oltre ai presidi classici, guanti, mascherine e dispenser di gel, abbiamo provveduto alla sanificazione di tutto l’ambiente e dell’impianto di climatizzazione. Siamo già pronti con i due accessi separati, uno per l’ingresso e l’altro per l’uscita dei clienti, e la dimensione del negozio (2mila metri quadrati, ndr) ci consentirà di osservare agilmente le misure di distanziamento».
Domanda: è vero che sarà obbligatorio sanificare anche i capi d’abbigliamento, e come? «È a questo che mi riferisco quando parlo di norme chiare. Intanto abbiamo acquistato delle lampade germicide a raggi ultravioletti». Scalogna è fiducioso circa il comportamento dei clienti, che torneranno a comprare i vestiti come si sono ormai abituati a fare la spesa al supermercato.
Il vero problema investe l’economia tutta: «La pandemia ha fermato i motori dell’Italia, il turismo e la moda. Ci attende un vero e proprio dopoguerra, ma con gli aiuti giusti l’Italia saprà ripartire». Intanto bisogna fare i conti con l’orizzonte attuale: ci siamo chiusi in casa che soffiava ancora l’inverno, e ne stiamo uscendo adesso che alita una primavera calda. «È saltata metà stagione – conferma il titolare di Lidia Shopping – il paradosso è che i primi di luglio dovrebbero cominciare i saldi. Il sistema moda sta dando comunque prova di grande flessibilità, le aziende ci stanno allungando di molto i pagamenti e, alcune, hanno anche accettato di cambiare la roba pesante con capi più leggeri. Il problema è di prospettiva, sugli ordini invernali, che subiranno inevitabilmente un ritardo e dei tagli. Questo rallentamento, però, potrebbe tradursi in un’opportunità, come sollecita anche Giorgio Armani».
Il riferimento è alla lettera aperta dello stilista, che punta l’indice sulla sovrapproduzione e il «mancato allineamento criminale» tra clima e stagionalità commerciale. Nell’attesa che il sistema riconquisti un respiro più regolare, recuperando la dimensione della creatività appannata dalla frenesia del consumismo, a Rodigo c’è voglia di ripartire. Prima, però, test sierologici per i cinquanta e passa dipendenti.
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