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Dal 18 maggio l'offerta di Trenord sarà potenziata al 75% dei posti: ecco le corse della Mantova-Milano

A marzo e aprile persi 50 milioni di ricavi. Secondo le indagini condotte dall'azienda, nelle prossime settimane riprenderanno a viaggiare in treno soltanto 3 passeggeri su 10

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MILANO. Saranno 1.540 i treni di Trenord che da lunedì 18 maggio: «per la ripresa delle attività economiche e sociali prevista nel secondo step della “Fase 2” il servizio sarà integrato fino a offrire il 75% dei posti previsti dall’orario invernale - informa una nota diffusa dalla società - Progressivamente, l’offerta raggiungerà quella precedente l’emergenza sanitaria».

Sulle linee a maggiore carico di passeggeri (le grandi direttrici suburbane e i principali collegamenti regionali) - riferisce l'azienda - è già garantito il 100% del servizio nelle ore di punta. Per favorire il distanziamento a bordo, su tutte le linee a maggiore frequentazione le composizioni saranno rinforzate dove non sono già al massimo della capacità.

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Pur prevedendo anche dal 18 maggio frequentazioni ridotte – nella Fase 2 viaggia il 10% dei passeggeri pre-Covid 19, con picchi del 30% solo su alcune corse nell’orario di punta del mattino – «saranno mantenuti i presenziamenti sul territorio avviati dal 4 maggio nelle 35 principali stazioni da oltre 120 operatori di security, vendita, assistenza, controlleria, che forniscono informazioni ai viaggiatori e ne gestiscono e valutano i flussi».

Per sensibilizzare i passeggeri al rispetto delle disposizioni per la salvaguardia della salute pubblica, Trenord ha attivato sui propri treni e canali informativi una campagna di comunicazione che ricorda le norme da adottare per viaggiare in modo responsabile. Le informazioni sono disponibili alla pagina web dedicata www.trenord.it/viaggiasicuro. Proseguono le attività quotidiane di sanificazione straordinaria dei convogli svolte di giorno nei tempi di sosta dei mezzi presso le principali stazioni di Milano e di notte nei depositi.

L’intervento dell’ad Piuri in V Commissione

«Il lockdown ha comportato per Trenord un rallentamento nei tempi di consegna dei nuovi treni e nella formazione di personale neo-assunto - ha riferito l'amministratore delegato di Trenord, Marco Piuri in V Commissione del Consiglio regionale Territorio e infrastrutture - Nei mesi di marzo e aprile l’azienda ha registrato mancati ricavi di 50 milioni di euro, rispetto allo stesso periodo del 2019; sulla base di tali dati, si può stimare per l’anno una perdita molto più significativa».

Piuri ha evidenziato che, oltre al netto calo di viaggiatori dovuto al periodo, la perdita è aggravata da un’evasione del titolo di viaggio stimata intorno al 50%. Come previsto dall’Ordinanza regionale del 30 aprile, entro il 31 maggio sui treni lombardi sarà ripristinato il 100% dei posti previsti dall’orario invernale, con l’impiego della totalità della flotta: un numero complessivo di 1 milione di posti che – date le norme di distanziamento definite dalle Autorità – si riduce a 460mila effettivi.

Per garantire la massima capacità possibile dei convogli e negli orari a maggiore carico – anche considerando il fatto che nella fase pre-Covid 19 nelle fasce “di punta” 6-8 e 17-19 viaggiava il 40% degli 820mila passeggeri giornalieri – l’offerta ferroviaria sarà parzialmente rimodulata, rivedendo in qualche caso origine, destinazione e tempi di percorrenza delle corse.

Oltre che sui dati di frequentazione “storici” e su quelli registrati durante il lockdown e nelle prime settimane della Fase 2, la rimodulazione sarà condotta sulla base delle informazioni raccolte da indagini svolte da Trenord su oltre 35mila soggetti, fra clienti abbonati, occasionali, aziende. 

Secondo i dati raccolti, saranno 3 passeggeri su 10 a riprendere a viaggiare sui treni. Fra le circa 500 aziende contattate, il 63% continuerà a privilegiare lo smart working, mentre il 68% introdurrà un orario di lavoro flessibile, consentendo ai dipendenti di viaggiare al di fuori degli orari di punta. I flussi saranno costantemente monitorati dall’azienda ferroviaria anche grazie a contatori automatici installati su parte dei treni della flotta e a funzioni location-based di geofence che individuano il transito dei passeggeri nelle stazioni, tramite i loro dispositivi mobili.

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