Bus vuoti a metà a Mantova: Apam perde 5 milioni
Con la fine del lockdown non ci sono stati assembramenti sui mezzi pubblici. E in settembre ci sarà il problema scuole.Il presidente Trevenzoli: come faremo a far viaggiare 12mila studenti pendolari al giorno?
Nicola CorradiniMANTOVA. Il secondo round del via libera alle attività dopo il lungo periodo di lockdown, ha portato più persone al lavoro, più gente per le strade, ma non ha inciso sull’utenza dei principali mezzi pubblici. Secondo le prime stime fatte da Apam sul volume di viaggiatori a bordo di bus urbani e pullman extraurbani, non c’è stato dal 18 maggio un cambiamento significativo.
Le persone che hanno utilizzato un mezzo dell’azienda di trasporti mantovana sono state, in media, 5mila al giorno. Lo stesso valore riscontrato dopo il primo via libera alle uscite da casa del 4 maggio. La media pre-Covid era di circa 20mila viaggiatori al giorno. «Non abbiamo registrato situazioni di criticità – spiega il presidente di Apam, Daniele Trevenzoli – teniamo sotto controllo le corse con maggior numero di passeggeri, quali la linea per Brescia e le linee urbane che si incrociano a Lunetta, ma non risultano esserci grossi disagi nonostante la riduzione del numero di passeggeri ammessi ». In altre parole, queste prime due tappe del lungo percorso verso la “normalità” non si sono tradotte, in genere, in un code e assembramenti di persone per prendere l’autobus. I problemi veri di Apam sono all’orizzonte.
Innanzitutto, come tutte le aziende, il crollo dei clienti si traduce inevitabilmente in una significativa caduta degli introiti. Trevenzoli spiega che l’azienda stima attorno a 5 milioni di euro l’entità delle minori entrate che avrà nel corso del 2020.
A sparire, ovviamente, è la voce principale delle utenze del trasporto pubblico: gli studenti pendolari. E questo ci porta a un’altra questione che l’azienda dovrà affrontare in settembre: quello della ripresa delle lezioni scolastiche e delle grosse incognite che si ergono attorno a questo evento .
«Stiamo attendendo di capire come e quando i ragazzi torneranno nelle classi – spiega Trevenzoli – si tenga presente che durante i mesi di lezione, si muovono con i nostri mezzi oltre dodicimila studenti. È necessario per noi sapere se da subito rientreranno in aula tutti gli studenti. In questo caso avremmo un problema molto complicato da risolvere, perché se le regole di sicurezza per il trasporto pubblico saranno quelle in vigore oggi non avremo la possibilità di far viaggiare tutti questi ragazzi. Quindi mi aspetto una convocazione da parte delle istituzioni scolastiche per fare il punto, anche se comprendo bene che in questo momento anche loro attendono chiarimenti sul come riprenderà l’attività delle scuole in settembre».
Ad Apam arriva il plauso del referente mantovano di Utp, Andrea Bertolini, per aver utilizzato mezzi più capienti su alcune linee urbane (la 6 e la 4) segnalate dall’associazione. «Debbo però segnalare che a Castellucchio, Redondesco e soprattutto Ospitaletto lamentano carenze nel servizio di trasporto pubblico, sia ferroviario sia su gomma», dice.
Va detto che non è solo Apam a registrare una lenta ripresa del numero di viaggiatori. Nonostante la progressiva riapertura dei luoghi di lavoro, anche i treni registrano un’utenza risicata. Secondo Trenord e Regione i viaggiatori che hanno usufruito del trasporto ferroviario in questi giorni si sono attestati attorno al 25% della capienza rispetto a un giorno pre-covid.
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