Locali e movida a Mantova: scattano i controlli
La polizia locale passa al setaccio 13 bar, ristoranti e gelaterie della città. «Inflessibili su mascherine e distanziamento»
MANTOVA. Dalle mascherine per clienti e addetti al servizio, al distanziamento all’interno e davanti al locale, fino alla rilevazione della temperatura corporea per chi si siede e alla presenza di igienizzanti accanto all’entrata e ai servizi igienici. Sono solo alcune delle misure di contenimento del contagio previste dalle normative nazionali e regionali per i locali pubblici sulla cui applicazione vigilano gli agenti delle polizie locali di tutta la provincia.
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In modo particolare quella di Mantova che tra le serate di venerdì 22 e sabato 23 maggio ha sguinzagliato lungo il territorio comunale, dalle sette di sera all’una di notte, otto pattuglie – vale a dire sedici operatori – destinandole al controllo di bar, ristoranti e gelaterie. Sanzioni? Al momento no. Ma qualche irregolarità, non grave, è stata riscontrata.
Primo venerdì di aperitivi a Mantova dopo le riaperture della fase 2
Ad esempio un bar stava servendo a una coppia seduta al tavolo, assieme all’aperitivo, un vassoio buffet condiviso. Cosa vietata: le norme anti Covid impongono che vengano destinate porzioni differenti, a ognuno nel suo nel piatto. Intercettata per tempo la violazione, gli agenti hanno richiamato il titolare del locale a una maggiore attenzione. Ed è stato evitato il verbale. Idem con una donna con il figlio nel passeggino che attendeva il turno davanti alla gelateria e chiacchierava a distanza non regolamentare con altri.
[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) Il primo aperitivo dopo il lockdown: caccia ai tavolini e nessuna protesta]]
«Nel fare i controlli abbiamo usato elasticità su alcuni aspetti marginali ma siamo, e saremo, intransigenti su obblighi fondamentali come il distanziamento o l’uso corretto delle mascherine» ha osservato il comandante della polizia locale Paolo Perantoni. Le sanzioni in effetti ci sono, e piuttosto serie, soprattutto per i locali che hanno l’obbligo di applicare le normative e vigilare sul loro rispetto. Un esempio: fuori dal bar ci sono persone con il bicchiere in mano che non rispettano il distanziamento di un metro e hanno la mascherina abbassata? Sanzione di 400 euro a ognuno. Ma peggio per il locale, a cui spetta anche la sospensione dell’attività fino a cinque giorni e il rimando alla prefettura che potrebbe prevederne fino a trenta.
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