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Clima, sicurezza sul lavoro e straordinari: ecco i nodi del settore metalmeccanico

Il segretario Fiom mantovano Massari affronta la situazione del dopo lockdown con i rappresentanti sindacali nelle fabbriche

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MANTOVA. Emergenza Coronavirus, sono diversi i nodi da sciogliere a breve e medio termine per i lavoratori delle aziende metalmeccaniche mantovane. Il segretario della Fiom Cgil di Mantova, Marco Massari, illustra la situazione che sta affrontando insieme ai rappresentanti sindacali presenti nelle fabbriche. Si va dalle richieste sempre più frequenti di straordinari per recuperare il gap di produzione originato dal periodo di lockdown, al problema imminente del clima caldo e delle condizioni di lavoro nel rispetto delle normative anti epidemia, fino alla questione dei controlli da parte dell'autorità preposta, senza dimenticare la dead line del 17 agosto con l'enorme punto di domanda su quel che succederà quando le aziende saranno svincolate dall'obbligo di non licenziare previsto nei vari decreti governativi a fronte di un evidente calo di produzione e del Prodotto interno lordo.

Sicurezza e condizionatori. «Già adesso – spiega Marco Massari – sta emergendo il problema del clima. Nel senso che ogni estate è critica perché fare certe lavorazioni con il caldo è sempre problematico. Quest'anno, però, sono giustamente da rispettare le normative anti-Covid che prevedono, oltre all'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, anche determinate caratteristiche per gli ambienti di lavoro. E mi riferisco, ad esempio, agli impianti di raffrescamento».

Secondo le normative, infatti, «i condizionatori utilizzati – sottolinea Massari – devono prelevare aria dall’esterno per garantire continuo ricircolo e non possono, al contrario, smuovere quella interna e riciclarla. Bisognerà quindi valutare l'adeguatezza degli impianti di raffrescamento, considerando che già non sono molte le aziende che ne sono dotate».

Al lavoro con mascherina e guanti. Lavorare con la mascherina e i guanti, per di più con il caldo, sarà un ulteriore fattore di aumento del disagio fisico rispetto a quello provocato dal clima estivo, dal quale comunque non si potrà transigere, perché così prevedono le normative per il contenimento della diffusione del virus.

Richieste di lavoro straordinario. Un altro tema forte di questo periodo è quello delle «sempre più frequenti – spiega ancora il segretario della Fiom mantovana – richieste di lavoro supplementare e straordinario da parte delle aziende». Richieste che vengono giustificate dai datori di lavoro con la necessità di recuperare il gap di produzione allargatosi con la fase 1 dell’emergenza coronavirus. «Stiamo monitorando attentamente la situazione – spiega Massari – per evitare che ci siano casi di eccessiva richiesta di disponibilità ai dipendenti».

provvedimenti disciplinari. Come contemperare le esigenze della produzione e il rispetto delle normative di sicurezza? Non è sempre facile. Serve equilibrio. Sono arrivate, fa sapere la Fiom mantovana, più segnalazioni di provvedimenti disciplinari nei confronti di lavoratori che «magari hanno fatto qualche pezzo in meno – precisa il segretario Massari – rispetto a quanto richiesto o a quanto poteva accadere prima dell'emergenza epidemia. Ma è logico che in queste condizioni di lavoro, con tutte le norme nuove da rispettare, possa esserci qualche rallentamento o difficoltà».

Stop al divieto di licenziamento. La preoccupazione maggiore della Federazione metalmeccanici, e della Cgil in generale, è relativa a quello che accadrà quando scadranno i termini del divieto di procedere a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo e il divieto di avviare procedure di licenziamento collettivo. Termini che, come specificato nel cosiddetto decreto Rilancio, hanno allungato a cinque mesi questo divieto a decorrere dal 17 marzo. Quindi il termine ultimo è il 17 agosto.

«Considerando che negli anni della crisi, a partire dal 2008, è andato perso nel nostro paese più di un milione di posti di lavoro con una riduzione del pil inferiore a quella stimata per quest'anno, è logico chiedersi cosa succederà dopo il 17 agosto. Siamo molto preoccupati».

I controlli della task force. Da ultimo, l'aspetto dei controlli da parte della task force avviata dalla prefettura (il cosiddetto Nucleo ispettivo Covid-19 formato da forze dell’ordine, vigili del fuoco, Ats e Inail): «Va benissimo effettuare controlli su larga scala – conclude il segretario della Fiom mantovana – e una particolare attenzione va posta a quelle realtà non presidiate dai nostri rls, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, dove possono esserci problemi».
 

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