Per Apam segno più e nuova proroga: servizio urbano per altri quattro anni
Il voto dell’Agenzia per il bacino di Mantova e Cremona. Intanto l’azienda approva il bilancio e conferma le cariche
Igor CipollinaMANTOVA. Prossima fermata: tra quattro anni. L’Agenzia del trasporto pubblico locale del bacino di Mantova e Cremona ha deciso la proroga del contratto di servizio urbano ad Apam Esercizio, che nel frattempo ha approvato il bilancio 2019, in utile per 162.860 euro (contro i 431.555 dell’anno precedente). Prima che la pandemia rovesciasse certezze e piani futuri. Tutti d’accordo sulla proroga, tranne la Regione, rappresentata dalla consigliera leghista Alessandra Cappellari, che si è astenuta. Mossa attesa, questa dell’Agenzia, dopo la prolungamento del contratto interurbano a fine marzo.
«Non c’erano le condizioni normative ed economiche per andare a gara – ripete Iacopo Rebecchi, espressione del Comune di Mantova nel cda dell’Agenzia – Mancano i regolamenti per costruire un bando valido e, alla proroga tecnica di 18 mesi, al termine dei quali ci saremmo potuti trovare nella stessa situazione, abbiamo preferito quella dei quattro anni, che ci garantisce delle condizioni migliorative, sia in termini economici sia come impegno dell’azienda ad accelerare il processo di metanizzazione della flotta per arrivare al 100% nel giro di due, tre anni».
In linea con questo obiettivo, al contratto di servizio è stata allegata anche una bozza d’accordo tra Apam e Via Roma, che dovrebbe contribuire alla conversione della flotta con i 5 milioni di euro attesi dal ministero dei Trasporti come ecobonus per aver adottato il Piano urbano della mobilità sostenibile. Manca “solo” una firma, ecco il perché del ricorso al condizionale.
Intanto, oltre ad approvare il bilancio d’esercizio 2019, l’assemblea di Apam ha rinnovato le cariche: tutti confermati per altri tre anni tranne Gian Battista Scarfone, sostituito da Alessandro Redondi, sempre in rappresentanza del socio Ntl. Conto economico alla mano, nel 2019 il valore della produzione è stato di 30,154 milioni contro i 30,126 del 2018.
«Il bilancio è in sintonia con quello dell’anno precedente, le differenze dipendono da qualche partita straordinaria - commenta l’amministratore delegato di Apam, Claudio Garatti – Tra le varie voci, segnalo un incremento dell’introito dal servizio urbano, grazie al potenziamento del servizio di controlleria per il contrasto all’evasione tariffaria. I maggiori costi, invece, sono riconducibili agli investimenti per la metanizzazione della flotta, come previsto dal piano industriale del 2017». Nel dettaglio, l’anno scorso i viaggiatori del bacino urbano sono aumentati del 7,8%, passando da 4.372.707 a 4.713.440. Quanto alla metanizzazione, e all’obiettivo del 100% agganciato alla proroga del contratto di servizio urbano, attualmente il processo ha convertito più della metà della flotta, che conta 27 mezzi (escluse le riserve). A febbraio era entrato finalmente in funzione il distributore interno, fondamentale per eliminare i tempi morti della ricarica per gli autisti.
Tutto questo prima che arrivasse la minaccia del contagio a paralizzare il mondo. «Contiamo in un sostegno al trasporto pubblico locale, altrimenti tutte le aziende, e non solo noi, si troverebbero in grossissime difficoltà – scandisce Garatti – La perdita stimata? Dai 3 ai 5 milioni di euro». Soltanto la sospensione del servizio di trasporto scolastico dal 23 febbraio all’8 giugno ha “rosicchiato” 1 milione. E il futuro prossimo delle scuole è ancora appeso all’incertezza: con le attuali norme sul distanziamenti, la capienza degli autobus si asciugherebbe del 75%, e non ci sarebbero i mezzi né gli autisti per garantire il servizio pieno. A proposito di autisti, a loro va il grazie di Garatti: «Sono stati bravi, il rapporto con l’azienda è stato ottimo anche durante la fase più aspra della pandemia».
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