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Mantova, gli anziani si sfogano: «Due mesi da incubo. E alla tv parlavano soltanto di quel virus»

Una quindicina gli over 70 alla riunione sotto il gazebo del Club Tre età. Tutte donne che hanno passato in casa e in solitudine il lockdown

Nicola Corradini
2 minuti di lettura

MANTOVA. La solitudine. La paura. Il pianto che arrivava regolarmente, tra le pareti del proprio appartamento vissuto ormai, inevitabilmente, come una prigione. La telefonata dei figli o dei volontari dell’associazione a cui si sono affidati, attese come unico momento in cui potevano parlare con un altro essere umano. Mercoledì pomeriggio, finalmente, hanno potuto raccontare queste cose e sfogarsi. Anche ricorrendo a una sana ironia. Perché dopo mesi passati in solitudine, avevano sopratutto voglia di sorridere.

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Sono gli anziani che hanno partecipato alla riunione organizzata dal Club delle tre età sotto il gazebo allestito in questi giorni nel piccolo giardino pubblico di fronte alla sede dell’associazione in via Indipendenza, Borgo Pompilio. Tutte donne, prevalentemente over 80, che vivono da sole e che a partire dalla fine di febbraio, quando è scattato il primo allarme Covid, fino a maggio, hanno vissuto in casa con la sola compagnia della televisione, della musica e delle parole crociate. La maggior parte di loro non andava nemmeno fuori a fare la spesa. Se la faceva portare a casa dai volontari, dai negozianti o dai figli.

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«Io non aprivo a nessuno, passavo la giornata a guardare la Tv. Ma dopo un po’ spegnevo, perché non facevano altro che parlare di questo virus. La signora che viene a fare la pulizie passava una volta alla settimana e mi metteva la spesa sull’uscio. A volte mi veniva da piangere, mi mancavano la compagnia di altre persone, la tombola e le riunioni qui al Club», racconta Giuseppa, 89 anni. Lina, che di anni ne ha 92, racconta che nei mesi di clausura «ascoltavo la musica sul canale 161, dove suonano tante orchestre. Facevo le mie cose in casa, pulivo un po’ e andavo in terrazza a prendere un po’ d’aria. Cos’altro potevo fare?».

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Mentre raccontano queste cose, le donne fanno battute, scherzano tra loro e con i volontari che conoscono bene. Hanno voglia di normalità e di vita, sono stufe di essere tristi e sole. Ma nei racconti che fanno si percepisce chiaramente che molte di loro hanno sofferto enormemente quella prigionia forzata. La maggior parte spiega di aver pregato spesso perché portava un po’ di serenità. «Io mi guardavo le messe e alti momenti di preghiera alla tv – ricorda Franca, 82 anni – iniziavo alle 7 del mattino con il Papa. D’altronde nei vari canali parlavano solo del virus, c’erano politici che dicevano tutto e il contrario di tutto. A questo punto, meglio le messe». A quest’ultima battuta, tutte ridono. Ma poi saltano fuori i ricordi legati all’ansia di quelle settimane. «Per me è stato penoso non poter vedere le mie figlie per oltre due mesi – racconta Franca, 78 anni – Ho sofferto molto questa solitudine. Loro mi portavano la spesa a casa, ma non potevano avvicinarsi, c’era il rischio che fossero asintomatiche». Poi c’è Marta, 70 anni, che racconta di aver fatto le passeggiate col cane su è giù per viale Pompilio, «davanti alle camere mortuarie». Altre risate.

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Sono contente di essere lì, sotto il gazebo. Che, tra l'altro, è già stato oggetto di una odiosa azione di vandalismo da parte di un gruppetto di ragazzetti. Quello che gli autori del gesto non sanno è di essere stati ripresi dalle telecamere.

Il presidente del Club, Luciano Tonelli, spiega che durante l’estate ritornerà Verde azzurro, momenti di intrattenimento con musica e piccoli spettacoli che fino allo scorso anno si tennero a Belfiore. «Quest’anno lo faremo itinerante nei quartieri della città – annuncia– stiamo però aspettando di capire se dopo il 14 giugno si potranno fare queste iniziative. Ovviamente ci sarà il gazebo in sede, dove faremo tante attività. Abbiamo anche raggiunto un accordo di collaborazione con la Croce Rossa che ci darà altre tende. Organizzeremo con loro la distribuzione a domicilio di cibo e medicinali».

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Arriva anche l’assessore comunale al welfare, Andrea Caprini. «Ringrazio i volontari del Club – spiega – perché in questi mesi difficili ci sono sempre stati. Per l’estate stiamo preparando un calendario di iniziative nei parchi pubblici». 
 

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