Piscina Dugoni, i lavori promessi e mai fatti. «Solo a fine 2019 è arrivato il progetto»
Martinelli: in cambio della proroga della concessione il gestore doveva ammodernare l’impianto, ma finora ha fatto poco
Sandro MortariMANTOVA. Uno spiraglio di luce in fondo al tunnel. È quello che si intravede nella vicenda della piscina Dugoni, la cui riapertura per l’estate è ancora in forse. Sport Management, gestore del centro natatorio, ha presentato in Comune il piano di rientro relativo ai 160mila euro di canone di concessione arretrato relativi al 2019 e a parte del 2018 e aspetta altri aiuti dall’ente locale per superare le difficoltà causate dalla lunga chiusura a causa dell’emergenza sanitaria. «È una buona notizia - dice l’assessore allo sport Paola Nobis - che il gestore sia disposto a restituire, anche un pò per volta, i soldi. Ora dobbiamo vederci per sentire le loro richieste per aprire. Penso che sia questione di giorni». L’assessore, però, avverte: «Non è che possiamo accontentarli in tutto e per tutto».
Intanto, in Comune, a fine 2019 è arrivato il progetto con i lavori di ammodernamento che Sport Management, nel 2014, si era detta disponibile a fare sull’impianto in cambio di un allungamento di 10 anni, fino al 31 maggio 2030, della concessione del centro natatorio. Interventi per 797.242 euro più Iva previsti in un progetto di massima redatto dalla stessa Sport Management (che si impegnava anche a continuare a versare il canone di concessione annua, dal 2016 126.366 euro con l’Iva, da rivalutare nella stessa percentuale delle tariffe).
L’allora giunta Sodano accettò e stabilì che società dovesse presentare un progetto esecutivo da approvare in giunta. Il gestore avrebbe dovuto, poi, appaltare i lavori e nominare il direttore lavori. Il Comune, a sua volta, avrebbe collaudato, con un proprio tecnico di fiducia, i lavori anche in corso d’opera, precisando che «l’efficacia della proroga» della concessione di altri 10 anni, «avverrà solamente ad esito favorevole del collaudo». La giunta chiese anche l’estensione, sino al 2030, della polizza fideiussoria in atto.
Nella delibera, però, non vennero fissati i tempi entro cui la società avrebbe dovuto presentare il progetto; fatto è che il tempo passò senza che alcun progetto arrivasse in via Roma. «Ce lo hanno presentato solo a fine 2019 - afferma l’assessore ai lavori pubblici Nicola Martinelli - e solo dopo averlo più volte sollecitato nel corso di incontri che avevamo avuto con la società. Essendo, però, un progetto che riguarda anche gli impianti dell’acqua abbiamo incaricato un tecnico esterno del settore affinché lo valutasse. Con l’emergenza Covid-19 tutto si è bloccato, ma adesso che c’è stata la ripartenza, a brevissimo avremo la relazione che ci consentirà di portare il progetto in giunta per l’approvazione».
La delibera risale al 22 luglio 2014; da quel giorno il gestore ha fatto i lavori promessi sull’impianto? «Giusto qualche lavoretto - risponde l’assessore - Il grosso è quello previsto nel progetto».
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Dopo vari sopralluoghi congiunti tra tecnici della società e del Comune, nella delibera vengono anche indicati i lavori necessari all’impianto: «Negli ultimi tre anni - si legge - sono emersi numerosi difetti agli impianti idraulici, elettrici e a parte del tetto, sia dovuti all’inevitabile obsolescenza soprattutto delle tubazioni e dei meccanismi di controllo idraulico, sia probabilmente ad alcune scelte costruttive non adeguate all’entità dell’impianto». In base a questo quadro, diventa necessario «un rinnovamento totale finalizzato all’ammodernamento impiantistico in funzione di ottenere adeguati risparmi energetici, sicurezza nel controllo della qualità dell’acqua nelle vasche, il rifacimento dei pavimenti e serramenti delle docce e degli spogliatoi, il ripristino delle guaine del tetto».
La mancata realizzazione di quei lavori, si legge nella delibera, comporterebbe un «ulteriore degrado della struttura» e anche «potenziali pericoli per la salute dei frequentatori della piscina, non essendo gli impianti efficienti per il controllo e il governo della qualità dell’acqua».
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