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Spiraglio per gli agriturismi del Mantovano: «Tornano le prenotazioni»

Novità di questi mesi: c'è chi lavora in smart working immerso nella natura. Ma la ristorazione è in affanno

Sabrina Pinardi
1 minuto di lettura

MANTOVA. Dopo le tante telefonate di disdetta, è tornato il momento delle prenotazioni. Anche da parte degli stranieri. Per gli agriturismi, soprattutto per quelli dell’Alto Mantovano, sembrano esserci segnali di ripresa. «Più di un giugno sembra un febbraio, ma la situazione si è mossa – racconta Giuseppe Groppelli, presidente di Terranostra della Coldiretti – sentiamo la nostalgia degli stranieri, che però stanno ricominciando a prenotare. Credo che a luglio agosto lavoreremo bene. E altri stranieri torneranno in autunno, se l’Italia dimostrerà di essere un Paese sicuro».

Accanto a loro, novità 2020, chi lavora in smart working dall’agriturismo: «Chiedono tranquillità e linea internet veloce e prediligono gli appartamenti». Molte strutture hanno tra i propri target chi viaggia per affari. E secondo Confagricoltura si tratta di clienti che hanno già ricominciato a spostarsi: «Le richieste di soggiorno per lavoratori ci sono, e cominciano ad arrivare le prenotazioni per le vacanze da parte di turisti stranieri».

Verso la ripresa anche la ristorazione: «Alcuni nostri agriturismi devono ancora riaprire – prosegue l’associazione – ma sono prossimi a farlo. La maggior parte è ripartita appena possibile. La richiesta c’è, perché le persone hanno voglia di mangiare fuori. Non ci sono i numeri pre-pandemia perché hanno dovuto ridurre i posti, ma quasi tutti si sono attrezzati per servire all’esterno».

Parla di ripresa, seppur lenta, anche Marco Boschetti, direttore del Consorzio agrituristico mantovano, che però fa notare le difficoltà per il comparto: «Le norme sul distanziamento stanno creando problemi soprattutto per chi ha il ristoro. In alcuni casi servono investimenti. Per questo sarebbero opportuni contributi regionali per coprire i danni arrecati da una chiusura di 13/14 settimane. E occorrerebbero campagne promozionali da parte della Regione e del ministero». 

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