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Con Olmo Lungo si riparte: in arrivo una nuova strada

Ultime opere di urbanizzazione, il Comune concede il permesso di costruire: le società realizzeranno il collegamento tra Ostigliese e casello di Mantova nord

Sandro Mortari
2 minuti di lettura

MANTOVAOlmo Lungo riparte. La lottizzazione tra l’Ostigliese e la A22 (a ridosso del porto di Valdaro) ferma da tempo ai tanti capannoni ancora sfitti sorti in mezzo alla campagna senza strade e con pochi sottoservizi, torna a riproporsi come motore dello sviluppo industriale di Mantova. Dopo l’ok, due anni fa, al nuovo piano attuativo corretto e soprattutto ridimensionato rispetto al precedente fermo al palo, Bs Invest, in rappresentanza di altre società proprietarie dei terreni, ha ottenuto il permesso di costruire per realizzare quelle opere di urbanizzazione non completate con il precedente piano scaduto nel 2012, e cioè la viabilità interna, l’area verde standard e i sottoservizi quali illuminazione pubblica, reti per le acque bianche e nere, linee di acquedotto, gas e telefono. Entro un anno dal suo rilascio dovrà cominciare i lavori e concluderli entro tre. Una tempistica che sposa in pieno quanto contenuto nella convezione urbanistica dove sono previste le opere di urbanizzazione a carico dei privati per 5 milioni 85mila euro.

Tra le opere viarie ne figura una particolarmente importante per lo sviluppo di tutta l’area industriale di oltre un milione di metri quadrati. Si tratta della strada che collegherà l’Ostigliese con il casello di Mantova nord sulla A22. L’arteria taglierà a metà l’intero comparto e sarà fondamentale per lo sviluppo delle aziende che si insedieranno e per quelle che già ci sono. Bs Invest realizzerà a sue spese la strada, compresi i due rondò che sorgeranno sull’Ostigliese e a metà della nuova strada, in due lotti. Il primo, da terminare entro il 2021, andrà dall’attuale rotatoria sulla strada provinciale 30 a Villanova de Bellis sino a quella nuova che sarà realizzata a metà percorso; il secondo, da realizzare entro il 2023, partirà dal rondò centrale e finirà su quello nuovo, da costruire poco dopo la Sapio. Il permesso di costruire, però, non copre quest’ultima opera e nemmeno le mitigazioni ambientali verso l’antica corte Olmo Lungo perché prima si dovrà ottenere il via libera della Sovrintendenza.

I privati cederanno al Comune 114.300 metri quadrati di terreno per la piattaforma intermodale acqua-gomma-ferro, unica in Italia, che la Provincia realizzerà nel comparto d’intesa con San Giorgio Bigarello e Mantova, per i parcheggi e per la protezione con una fascia a verde sia di corte Olmo Lungo, sia delle abitazioni della zona.

Rispetto al vecchio, il nuovo piano ha visto una drastica riduzione delle aree destinate al commercio a favore di quelle con funzioni produttive, riducendo anche la superficie da edificare. Verrà rigenerata un’area di 1.800.000 metri suddivisa in cinque sub comparti. La superficie lorda di 1.099.819 metri è suddivisa in 1.058.509 metri da destinare a industria-artigianato, 10.425 a direzionale e attrezzature private, 30.885 a funzioni commerciali senza grandi strutture di vendita. «Il permesso di costruire è molto importante – sottolinea l’assessore all’urbanistica Andrea Murari – perché rimette a disposizione della città un’area strategica per il suo sviluppo produttivo. Si tratta di un passo importante per la viabilità interna del comparto Olmo Lungo-Valdaro che, dopo la bretella realizzata da noi, la completerà, rendendo quelle aree ancora più appetibili». —
 

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