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Mantova, Migliaretto conteso: il sindaco chiama Fontana

E Beduschi rilancia: l’idea è quella di un piccolo eliporto d’appoggio ai mezzi di soccorso sanitario e della protezione civile, da associare «a tanta altra progettualità, che però non può tradursi nel trasloco dello stadio né nel parco edonistico, in stile Versailles, immaginato da Palazzi».

Igor Cipollina
1 minuto di lettura

MANTOVA. «Il futuro di Mantova si decide a Mantova» tuona il sindaco Mattia Palazzi dalla sua pagina Facebook, in coda a un post col quale informa di aver telefonato al presidente della Lombardia, Attilio Fontana «per chiedergli che la Regione rispetti e condivida la richiesta del Comune di Mantova di procedere con la sdemanializzazione del Migliaretto, affinché ritorni alla città, senza più il vincolo aeroportuale». Richiesta che stana e sfida il centrodestra lombardo su un terreno che le è proprio: quello della sussidiarietà e dell’autonomia. Tra i commenti al post, anche quello saporito di Gianni Fava, già parlamentare e assessore regionale della Lega Nord e oppositore interno a Matteo Salvini: «Caro sindaco anche stavolta hai un grande alleato: il cosiddetto centro destra mantovano. Stanno facendo di tutto per renderti la vita più semplice. Ci mancava solo questa improvvida invasione di campo».

Sul tema interviene anche Alessandro Beduschi di Fratelli d’Italia, driblando le polemiche: «Bene ha fatto la Regione a chiedere il trasferimento dell’aeroporto del Migliaretto al proprio demanio, purché dia seguito alla sua richiesta. Non ci piace l’idea dello sgarbo istituzionale al Comune di Mantova e siamo certi non sia così». L’idea sostenuta da Beduschi è quella di un piccolo eliporto d’appoggio ai mezzi di soccorso sanitario e della protezione civile, da associare «a tanta altra progettualità, che però non può tradursi nel trasloco dello stadio né nel parco edonistico, in stile Versailles, immaginato da Palazzi».

Elisuperficie e parco rappresentavano anche la soluzione sposata dalla giunta Sodano, che in coda al mandato aveva approvato un protocollo d’intesa da sottoscrivere insieme a tutti gli enti interessati: «Appunto – rivendica Beduschi – purtroppo la sfortunata gestione Sodano non portò a nulla, ma questo dimostra che non partiamo da zero. La verità è che l’eliporto al Migliaretto non è mai stato interpretato come una priorità. Ma l’emergenza Covid ci insegna che le priorità s’impongono da sole».

Quanto alla polemica recente, Beduschi si confessa sorpreso del dibattito innescato dalla proposta palazziana del parco urbano con il trasloco dello stadio, perché «è una boutade elettorale» dai costi inaffrontabili. A dimostrarlo basta un calcolo crudo: «La sola piantumazione delle 500mila piante costerebbe dieci milioni di euro. Non solo, considerando che lo stadio occuperebbe 150mila metri quadrati dei 297mila complessivi, avremmo un albero ogni 30 centimetri».

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