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Addio al garage deserto di Mantova, scatta la demolizione ai Due Pini

Tra le opere simbolo del piano di riqualificazione urbana di Borgochiesanuova lanciato nel 2002, l’autorimessa eretta dalla coop edile Unieco nel 2004, sopra un campo da calcio, non è mai riuscita ad attirare compratori. I suoi stalli per le auto sono rimasti invenduti e vuoti, mentre l’edificio è diventato sempre più ingombrante e in degrado

Nicola Corradini
1 minuto di lettura

MANTOVA. A sedici anni di distanza dalla sua costruzione, per il garage da 110 posti (di cui solo due utilizzati) di Due Pini è arrivato il momento della demolizione. Tra le opere simbolo del piano di riqualificazione urbana di Borgochiesanuova lanciato nel 2002, l’autorimessa eretta dalla coop edile Unieco nel 2004, sopra un campo da calcio, non è mai riuscita ad attirare compratori. I suoi stalli per le auto sono rimasti invenduti e vuoti, mentre l’edificio è diventato sempre più ingombrante e in degrado. Anche il campetto sportivo costruito sul suo tetto (alla stessa altezza di viale Pompilio), oggetto di vandalismi e privo di manutenzione e custodia, è diventato inutilizzabile in brevissimo tempo.

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Ma la mattina del 25 giugno, la modenese Global costruzioni srl, ha aperto il cantiere per la demolizione. Ad assistere il sindaco Mattia Palazzi, il vice sindaco e assessore al Demanio Giovanni Buvoli e gli assessori ai Lavori pubblici Nicola Martinelli e all’Ambiente e alla Pianificazione territoriale Andrea Murari.

Un dispiegamento di assessori non indifferente. Ma va anche considerato che il progetto di demolire il cosiddetto magone di Due Pini e riqualificare l’intera zona, oltre che a restituire al quartiere un campetto sportivo, non è stato facile da portare a termine.

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Erano anni, oramai, che gli abitanti del quartiere (e non solo) chiedevano la demolizione di questo edificio di proprietà privata (solo il campetto sul tetto era di dotazione comunale). E pensare che fu una delle prime opere a essere completata nell’ambito del piano di riqualificazione di Borgochiesanuova e di Due Pini. Erano i primi anni Duemila e il varo del Pru, con notevoli investimenti da parte della Regione e con importanti contributi di Aler e Comune, fu oggetto di interminabili e accese discussioni in via Roma tra maggioranza e opposizione. Non a caso i garage vennero costruiti in tempi rapidi.

Quei 110 posti auto non erano destinati a offrire sosta a tempo, magari ad uso di chi si recava al vicino ospedale Poma o al la clinica San Clemente. Quegli stalli, per disposizione regionale, potevano soltanto essere venduti ai residenti della zona. Una condizione difficile da attuare in un piccolo quartiere caratterizzato dalla presenza di diverse case popolari. La concessione di vendere anche ad altri arriverà dopo anni, senza risultati. Ora la triste storia del garage è giunta alla fine.
 

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