Eliporto, strade e no al parco Te: «Ecco la nostra città del futuro»
Il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Alessandro Beduschi, lancia la campagna elettorale: «Il futuro di Mantova non può essere con Milano, ma dobbiamo guardare al Veneto e a Verona»
MANTOVA. Fratelli d’Italia alza la voce contro Palazzi e i suoi «progetti irrealizzabili». Lancia i suoi, «tutti fattibili», su Migliaretto, stadio, viabilità a Porta Cerese, bonifiche, turismo e Grande Mantova. Una serie di proposte «già discusse con il nostro candidato Stefano Rossi - afferma il coordinatore provinciale Alessandro Beduschi sgomberando il campo dopo le aperture su Giuseppe De Donno - e che sottoporremo poi al futuro sindaco, se sarà del centrodestra, per dare continuità alla giunta Sodano». Con una precisazione che non farà piacere agli alleati, soprattutto alla Lega: «Il futuro sviluppo economico di Mantova non può essere con Milano, troppo lontana, ma con Verona e il Veneto». Idee che saranno il fulcro della campagna elettorale e che «porteremo tra la gente con rendering e dati per spiegare qual è la nostra visione di città opposta a quella di Palazzi».
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Al Migliaretto «vogliamo un eliporto attrezzato e non solo una piazzola, come prevedeva il protocollo del 2015 - dice Beduschi, che come consulente si avvale dell’architetto Giampaolo Benedini, assessore nella giunta Sodano -. Solo così atterraggi e decolli per la protezione civile e per l’ospedale saranno in sicurezza. E controlleremo perché la Regione lo realizzi». Quindi, via libera al passaggio dell’area al demanio regionale per «progetti più realistici di quelli di Palazzi, tanto che nella parte restante del Migliaretto, che la Regione sarà ben felice di dare in concessione al Comune, prevediamo del verde ma non la riforestazione sognata dal sindaco, che costerebbe troppo di manutenzione per garantire la sicurezza dei frequentatori. La presenza di un vincolo regionale preserverebbe l’area dai tentativi di costruire, ed è successo quando la giunta Burchiellaro voleva metterci mano. E allora Palazzi era consigliere comunale di maggioranza». Senza dimenticare la valorizzazione delle sponde dei laghi che la capogruppo in consiglio comunale Paola Bulbarelli considera la «vera occasione di sviluppo turistico per la città».
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Quanto allo stadio Martelli, «non va spostato al Migliaretto, ma potrebbe essere una buona soluzione quella immaginata da Burchiellaro, vicino alla tangenziale sud. L’alternativa sarebbe ristrutturare il vecchio Martelli. Benedini ha un progetto di restyling che prevede la riduzione della capienza a 15mila spettatori. Sarebbe meno impattante verso il parco del Te, per il quale diciamo no al mega progetto, fantasioso, di Palazzi di un parco da 14 milioni di euro. Meglio riqualificare l’ingresso della reggia, che è il lato dietro la piscina dove c’è il parcheggio della ex Kennedy». Qui si innesta la soluzione del problema della viabilità a sud della città, «il vero cancro di Mantova - lo definisce Beduschi con un’immagine forte - con la ferrovia e il passaggio a livello. Ma spostare la cintura ferroviaria costerebbe 30-40 milioni che non ci sono. La nostra proposta è low cost. Si potrebbe sfruttare il sottopasso pedonale di Diga Masetti allargandolo e riqualificando la strada laterale che porta al Villaggio Sos e lambire Bosco Virgiliano: oppure dall’altra parte allargare il sottopasso di via Visi e costruire una strada tra la bocciofila e il parcheggio verso le Aquile, fino a viale Isonzo». Sulla viabilità si inserisce la revisione di Ztl e parcheggi (ne va fatto uno sotto piazza Virgiliana»).
E poi economia e turismo. «A breve - annuncia Beduschi - organizzeremo un incontro con il vicepresidente della Regione Veneto per ribadire il protocollo d’intesa firmato dall’allora assessore regionale lombardo Maccari per lo sviluppo dell’intesa con il Veneto e Verona. Abbiamo cercato il rapporto con Milano, ma abbiamo sbagliato. Il nostro collegamento naturale è con Verona». Rafforza il concetto l’estensore del vecchio accordo: «Mantova - dice Maccari - deve trovare con Verona un diversa centralità operativa ed essere al tempo stesso traino per una politica integrata su diversi fronti, programmazione territoriale, turistica, sanitaria, infrastrutturale. Occorrono provvedimenti quadro normativi stabili che permettano a cittadini, imprese e istituzioni di muoversi liberamente a cavaliere del Mincio». Anche sul lavoro un suggerimento a Palazzi: «Coinvolga Tea nelle bonifiche - dice Beduschi -. Sono in arrivo centinaia di milioni, facciamoli fruttare per il territorio attraverso la multiutility per sviluppare un’economia che langue». Infine la Grande Mantova. «Capisco che il municipio unico faccia paura ai politici, però il futuro sindaco dovrà prevedere una sinergia amministrativa con i Comuni vicini, magari condividendo uffici come Urp, legale, urbanistica e Polizia locale». —
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