In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Navigator ancora al palo: zero posti di lavoro trovati nel Mantovano

L’attività nei Centri per l’impiego sta riprendendo dopo lo stop per il lockdown. Finora sono state convocate negli uffici 2.220 persone e firmati 216 “Patti”

Sandro Mortari
2 minuti di lettura

MANTOVA. Ancora non ci siamo. Dopo quasi 15 mesi dalla sua istituzione, il Reddito di cittadinanza non ha prodotto un posto di lavoro nel Mantovano. Chi lo percepisce, e all’8 giugno scorso sono 7.707 persone, avrebbe dovuto, nel corso del tempo sostituire l’assegno pubblico con quel salario che le strutture individuate dalla legge fortemente sostenuta dai Cinque stelle con il supporto della Lega, e cioè i navigator, avrebbero dovuto reperire muovendosi tra i meandri dei cinque Centri per l’impiego della Provincia.

E invece, tra burocrazia, farraginosità della procedura ed emergenza Covid i venti navigator assegnati dall’Anpal, l’Agenzia nazionale per il lavoro che è il loro datore di lavoro, alla Provincia di Mantova si sono limitati finora a compiere il lavoro preparatorio necessario ma che non ha ancora dati i frutti sperati. I dati al 27 febbraio scorso, quando poi tutto è stato bloccato dall’emergenza Covid-19, sono impietosi.

Assunti per due anni (il loro contratto scadrà nell’aprile 2021) con il compito di seguire il percettore del Reddito di cittadinanza lungo il suo percorso di ricerca di un posto di lavoro, finora hanno fallito. Non certo per colpa loro, è giusto riconoscere, ma per un sistema mal congegnato che si sta rivelando erogatore di un mero sussidio, molto costoso per le casse statali.

[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) Per redditi e pensioni di cittadinanza richieste in aumento]]

Al 27 febbraio, prima del lockdown, i Centri per l’impiego si stavano occupando di 3.405 beneficiari del reddito di cittadinanza, così distribuiti: Castiglione 805, Mantova 1.434, Ostiglia 328, Suzzara 617 e Viadana 221. Al 31 gennaio quelle persone alla ricerca di un posto di lavoro erano 2.806. I navigator hanno convocato, per prima cosa, quelle 3.405 persone per verificare la sussistenza delle condizioni di esclusione o di esonero oppure rilasciare la Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro. Alla data del 27 febbraio avevano convocato 2.220 persone, il 65% dei beneficiari presenti nel sistema informativo della Regione: di queste, 319 sono state escluse e altre 247 esonerate.

Il passaggio successivo è stato la stipula, con le restanti 1.664, del patto per il lavoro, il documento con cui chi percepisce il Reddito si impegna ad accettare le proposte di lavoro. Ebbene, al 27 febbraio ne erano stati stipulati 216 (erano 2014 al 31 gennaio), il 20% di chi si è presentato al colloquio.

Questa la fotografia fino all’emergenza. E dopo? Poco è cambiato; anzi, la macchina non si è ancora rimessa in moto del tutto. Va specificato che durante l’emergenza sanitaria, tutti i navigator assegnati alle Province lombarde hanno svolto percorsi formativi a distanza per affinare le tecniche di gestione delle politiche attive per il lavoro. Da giugno Anpal ha concordato con le Province un piano di lavoro da remoto per riorganizzare l’attività in presenza dei navigator nei cinque Centri.

Per Mantova sono state concordate le attività di aggiornamento dei dati inerenti gli elenchi dei beneficiari del Reddito di cittadinanza sui sistemi informativi, la verifica per telefono dei motivi di esonero e di esclusione dei singoli aiutandoli nella compilazione delle autocertificazioni, i colloqui e l’eventuale stipula dei patti per il lavoro via web. E si è già arrivati a luglio, ad un passo dalle ferie, senza avere ancora trovato un posto di lavoro a chi riceve il sussidio.
 

I commenti dei lettori