«Salviamo la tomba del socialista Vezzani»: Rossi scrive alla Provincia di Mantova e ai sindaci
Non ci sono più famigliari, c'è il rischio dell’estumulazione: «Fu una figura di primissimo piano»
GILBERTO SCUDERI
MANTOVA. Il loculo di Carlo Vezzani è nel cimitero monumentale di Mantova, galleria a destra, fronte sud. Riporta solo il nome e cognome con la data di nascita e di morte. L’avviso ai familiari dice di contattare gli uffici cimiteriali Tea per informazioni urgenti. È per l’esumazione. Di familiari Vezzani non ne ha più. Si teme che i resti mortali e la lapide vadano dispersi dopo l’esumazione.
Nanni Rossi si sta dando da fare per scongiurare il pericolo. Ha fatto appello ai socialisti storici mantovani. Il passo successivo sarà di rivolgersi al presidente della Provincia Beniamino Morselli, coinvolgendo anche il sindaco di Mantova Mattia Palazzi e quello di Castellucchio Romano Monicelli. «L’obiettivo - dice Nanni Rossi - è di evitare che si proceda alla estumulazione, di ripristinare la scritta sbiadita sul marmo e di aggiungere “Fu presidente della Provincia di Mantova negli anni 1904-1905 e sindaco di Castellucchio dal 1914 al 1920: i mantovani riconoscenti”».
Nato nel 1852 a Nuvolato di Quistello, dopo aver girovagato per l’Italia con la famiglia, nel 1892 Vezzani si trasferì a Castellucchio, paese dei suoi genitori. Qui, subito nel 1892, si fece costruire la bella casa che ancora si può ammirare, mentre iniziava la sua attività pubblica creando e sviluppando l'associazionismo contadino (fu tra i promotori della Federazione nazionale dei lavoratori della terra) in una moltitudine di iniziative che avrebbero svolto un ruolo non secondario nel Partito socialista, fondato nel 1892.
Famoso il Primo maggio 1893 a Castellucchio (aderirono Pietro Albertoni, Camillo Prampolini e Enrico Ferri) quando 600 lavoratori si riunirono a banchetto al teatro Soms. Anche Anna Kuliscioff giunse da Milano: in una sua lettera ricorda di aver conosciuto la prima volta Ivanoe Bonomi, ventenne, proprio in questa occasione a Castellucchio (certamente ospiti di Vezzani).
Nel 1896: Vezzani venne schedato dalla Prefettura per la prima volta. Il Primo Maggio 1897 a Castellucchio arrivò da Mantova l’artiglieria e l’abitazione di Carlo Vezzani fu assediata dalle truppe. «Dal 1896 al 1920 Vezzani fu il punto di riferimento del socialismo riformista per la zona di Castellucchio», dice Nanni Rossi. Nel 1912, in occasione del congresso di Reggio Emilia, Vezzani seguì Ivanoe Bonomi nell’uscita dal Partito socialista e nella fondazione del Partito socialista riformista. Gli anni del fascismo furono molto duri: anziano, Vezzani riuscì a trovare ancora un impiego a Cremona. Nel 1918 aveva venduto la casa di Castellucchio e si era trasferito a Mantova, in via Fratelli Bandiera, dove morì, dimenticato, nel 1936 a 84 anni. Silvia Bianciardi dell’Università di Siena ha scritto la voce “Vezzani Carlo”: sarà presto pubblicata sul “Dizionario biografico degli italiani”.
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