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Sisma 2012: per Moglia, Poggio e S. Benedetto fondi in più per i centri storici

Redistribuzione dei 32 milioni stanziati. Posticipato il rendiconto per il settore agricolo

Francesco Romani
1 minuto di lettura

BASSO MANTOVANO.Ancora buone notizie dalla Regione sul fronte della gestione della ricostruzione post sisma 2012. Per tre Comuni, in particolare si riuscirà a completare i progetti per la rivitalizzazione dei centro storici. Si tratta di Moglia, Poggio Rusco e San Benedetto Po che dovranno ringraziare Serravalle a Po, Schivenoglia, Magnacavallo e Roncoferraro, che hanno preferito rinunciare ai fondi loro spettanti, non volendo procedere con la propria programmazione.

Il finanziamento della ricostruzione dei centri storici persegue la finalità di riportare la vita economica e sociale nel cuore dei paesi colpiti dal terremoto del maggio giugno 2012. L’idea è quella che non serve rifare gli edifici, se poi non sono vissuti dalla gente che vi abita. Quindi sì a finanziare la riapertura delle attività, dei negozi in progetti che vadano assieme ai ripristini del tessuto urbanistico.

Quattordici Comuni hanno presentato “ piani organici di ricostruzione” per la riqualificazione e rifunzionalizzazione del proprio centro. La somma dei progetti, nel 2019 assommava a 83 milioni. Ma da allora ad oggi si è fatta una decisa scrematura per discernere gli interventi legati ai danni da terremoto da quelli meno attinenti. Alla fine, sono rimasti in finanziamento 32 milioni, che grazie alla rinuncia di 4 dei Comuni presentatori, riusciranno a coprire meglio i 10 rimasti, permettendo a Moglia, San Benedetto e Poggio di coprire il proprio fabbisogno.

Il commissario per l’emergenza terremoto, il governatore regionale Attilio Fonatana, ha firmato anche una ordinanza con la quale posticipa da fine settembre a fine ottobre il termine per rendicontare gli interventi nel settore agricoltura e agroindustria.

Sempre nel settore agricolo si è provveduto al pagamento della prima tranche di 41.700 euro per 3 progetti di ricostruzione post-sisma di attività produttive esito delle istruttorie relative al Bando 'Avviso Pubblico Imprese', in regime di 'de minimis', ossia nel rispetto del limite massimo stabilito dall'Unione Europea, che per il settore agricolo non deve superare i 20mila euro nel triennio.

Ribadito infine il bando Inail6 (scadenza a fine settembre) per interventi finalizzati al raggiungimento di almeno il 60 per cento della sicurezza sismica richiesta per un edificio nuovo e che è destinato ai “ritardatari”. Il budget è di oltre 1 milione di euro.



 

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