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Palazzi: un mezzo miracolo riaprire la piscina Dugoni

Il sindaco: mi spiace per il ritardo di una settimana, ma molte resteranno chiuse. Il gestore ha cambiato alcune mattonelle: ora sta riempiendo le vasche

Sandro Mortari
2 minuti di lettura

MANTOVA. «Io avevo detto che la piscina Dugoni avrebbe aperto ai primi di luglio. Se lo facesse entro la metà della prossima settimana come ci hanno promesso, credo sarebbe un successo ugualmente, considerando che in Italia molti impianti natatori non apriranno».

Il sindaco Mattia Palazzi è tornato a parlare del “mare” dei mantovani ancora off-limits nonostante l’estate sia già scoppiata da un bel po’. Per il primo cittadino il rischio di non aprire più per questa stagione è stato scongiurato grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale, ma i molti che attendono di tuffarsi ancora sono dubbiosi. «Da quello che mi ha riferito il gestore Sport Management - ha spiegato ieri il sindaco - sono state cambiate delle mattonelle del fondo piscina e si stanno riempendo le vasche. Si è iniziato tre giorni fa e per completare l’operazione occorre una settimana. Quindi, entro la prossima si potrebbe riaprire».

In verità, l’assessore allo sport Paola Nobis aveva annunciato di aver ottenuto l’impegno del gestore a riaprire entro il 10 luglio, «e forse anche prima» aveva aggiunto. Palazzi ha convenuto: «Alla fine ci sarà una settimana di ritardo. Mi spiace, ma se consideriamo che a causa delle misure di prevenzione anti-Covid e della crisi economica indotta dalla pandemia la metà degli impianti natatori italiani resterà chiusa, quello ottenuto da noi è un mezzo miracolo». Per centrarlo, ha tenuto a ricordare il primo cittadino, è stata condotta un’estenuante trattativa con il gestore per il pagamento in toto del canone di concessione arretrato, per azzerare il canone 2020 e 2021 e per ottenere dal privato l’impegno a realizzare i lavori di manutenzione straordinaria promessi al Comune nel 2014 (circa 800mila euro l’ammontare), quando l’allora giunta Sodano allungò di dieci anni la concessione in scadenza il 30 giugno scorso. E proprio quei lavori mai fatti sono ora al centro di polemiche che tirano in ballo il Comune, a cui viene rinfacciato di non aver controllato il rispetto della delibera e, quindi, di aver ritardato l’apertura estiva della piscina.

Palazzi ha sempre respinto l’accusa; anche in questa occasione l’ha fatto, chiamando in causa l’amministrazione che ha preceduto la sua: «Innanzitutto- ha precisato - la riapertura e la proroga non sono legate tra di loro. Se nella delibera 171 del 2014 fosse stata inserita una data di inizio e di fine lavori, oltre a richiedere la fideiussione, il Comune, dopo averla escussa, si sarebbe sostituito al gestore e avrebbe fatto i lavori. Invece, non è stato possibile e, giuridicamente, non potevamo sostituirci a Sport Management». Per il privato sarebbe stato facile in un tribunale impugnare la delibera e dimostrare che, non essendo stati previsti tempi certi, i lavori avrebbero potuto essere realizzati entro il 2030.

La strategia, invece, della giunta Palazzi è stata diversa nel regolare i rapporti con il gestore: «Abbiamo messo nero su bianco - ha specificato Palazzi - la data dei lavori che Sport Management dovrà realizzare: nel dicembre di quest’anno dovranno partire quelli relativi alla sala macchine della piscina e nel luglio 2021 gli altri». —
 

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