Dagli scavi nelle campagne emerge un sito altomedievale
Tracce di edifici in legno risalenti a prima dell’anno Mille e un pozzo trovati durante l’estrazione di ghiaia in un terreno della zona
Valentina GobbiASOLA. Viene alla luce ad Asola una parte di storia antica. È successo tutto quasi per caso, a seguito di alcune operazioni di scavo per l’estrazione di ghiaia in un terreno delle campagne asolane. Pochi giorni di lavoro e si è scoperto del materiale, in particolare evidenze rapportabili per la maggior parte all’esistenza di edifici in legno, stando all’attuale situazione delle indagini. I ritrovamenti sarebbero riconducibili all’età altomedievale.
Si tratta di tracce di forma circolare o allungata, riconoscibili per il colore diverso che le caratterizza rispetto al terreno ghiaioso circostante, e interpretabili come l’impronta lasciata da pali o travi di sostegno. Sono stati individuati anche i resti di un pozzo, già scavato e documentato, di cui si conservava l’ultimo tratto realizzato in laterizi di reimpiego.
Il gruppo archeologico Klousios, a seguito della segnalazione realizzata senza indugi dal proprietario del campo, ha consentito ai funzionari della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova, di intervenire tempestivamente sul posto, garantendo la salvaguardia del sito.
Le indagini archeologiche sono state affidate all’archeologo libero professionista Alex Verdi che, in questa prima fase di individuazione, documentazione e messa in sicurezza dei ritrovamenti, ha ricevuto un prezioso supporto logistico da parte dei volontari del gruppo Klousios stesso, attivo e vigile sul territorio.
Si tratta, dunque, di un sito i cui rinvenimenti, sebbene non preziosi, sono di eccezionale interesse scientifico, dal momento che sono ancora pochi gli abitati della prima età medievale scavati nella loro interezza. Il periodo altomedievale è, inoltre, scarsamente conosciuto e indagato non solo nell’Asolano, ma anche in tutto l’Alto mantovano, e pertanto lo scavo e lo studio di questo contesto contribuiranno certamente a colmare una lacuna nella storia del territorio.
Gli scavi archeologici stanno interessando in questa fase solo una parte del sedime agricolo, anche se alcune ricerche hanno confermato che l’abitato si estende su tutta l’ampiezza del campo.
A questo scopo, vista la rilevanza scientifica della scoperta, la Soprintendenza ha deciso che si farà carico delle spese di scavo delle evidenze già emerse e, in sinergia con l’amministrazione comunale di Asola, sta valutando la possibilità di coinvolgere, nel prosieguo delle indagini, rigorosi partner scientifici e università, che troverebbero nel cantiere di scavo anche una possibilità formativa per i propri studenti. Ad oggi si attendono quindi ulteriori indicazioni da parte della Sovrintendenza sia in termini storici, che artistici, che la mera tempistica dei lavori. –
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