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L’operazione derivati sotto la lente del sindaco di Medole: «Persi 240mila euro»

L'episodio risale al 2003: «Ci siamo rivolti a dei tencici e a un avvocato, la vicenda non ci convince»

Luca Cremonesi
1 minuto di lettura

MEDOLE. Impegnata a passare al setaccio i conti del Comune, la giunta guidata dal sindaco Mauro Morandi ha scoperto un’operazione finanziaria datata 2003 che pare aver causato una perdita di circa 240mila euro. «Stiamo facendo tutte le indagini del caso e al momento non si vuol puntare il dito contro nessuno – chiariscono subito il sindaco e l’assessore Laura Lilloni – ma è giusto che si sappia che ci siamo rivolti a tecnici competenti, non ultimo un avvocato, per capire bene questa operazione finanziaria che non ci convince». Oggetto dell’indagine è un’operazione che vede la ritrattazione di alcuni vecchi mutui facendo ricorso ai cosiddetti “derivati”, strumenti finanziari complessi.

In linea generale, i derivati possono assolvere tanto ad una funzione protettiva (ossia di copertura) da uno specifico rischio di mercato quanto a una finalità meramente speculativa.«La vicenda in questione – spiegano Morandi e la Lilloni – si colloca fra il 2003 e il 2015, arco temporale nel quale questa operazione si è conclusa. Dalle carte in nostro possesso si notano due questioni. La prima è di ambito meramente finanziario, sulla quale pur non condividendo la scelta fatta, al momento stiamo indagando. A fronte infatti di un inizio vantaggioso per l’ente – la scelta dei derivati fruttò dei soldi per il Comune – la conclusione è stata molto dispendiosa portando a una perdita complessiva di oltre 240 mila euro. La seconda, correlata alla prima, riguarda la procedura. La scelta di adottare questo strumento finanziario fu presa dalla giunta. C’è una sentenza della Cassazione, invece, in cui si legge che “queste decisioni devono essere prese in consiglio perché vanno ad incidere sul futuro dei cittadini”. Ora, il nostro intento è quello di capire se ci sono margini per intervenire e ottenere un rimborso percentuale di quello che abbiamo perso da quell’operazione» .

In conclusione, Morandi e la Lilloni ricordano «che questo dimostra come non siamo degli sprovveduti, come spesso ci viene ricordato, ma siamo qui a lavorare per il bene dei nostri cittadini e per cercare di capire se e come reperire risorse anche andando a controllare quanto fatto nel passato».

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