La pratiche post sisma rischiano di bloccarsi. I sindaci: vergogna
La richiesta al governo: prorogate i contratti dei tecnici. I consiglieri regionali: ne parleremo subito ai parlamentari
vin.corMANTOVA. «La verità è che si sono dimenticati di noi». Non usa giri di parole il sindaco di San Benedetto Po, Roberto Lasagna, al termine dell’incontro in teleconferenza con i colleghi del cratere sismico e i tre consiglieri regionali mantovani, Alessandra Cappellari, Antonella Forattini e Andrea Fiasconaro. Da giorni i Comuni colpiti più duramente dal terremoto del 2012 sono in pressing per ottenere dal governo la possibilità di rinnovare i contratti a decine di tecnici comunali che si occupano esclusivamente delle pratiche legate alla ricostruzione.
Se Roma non dovesse sbloccare la situazione, il 31 dicembre gli uffici dei vari municipi si ritroverebbero nei guai fino al collo. I rischi: cantieri che si bloccheranno sul più bello, aziende e artigiani che non avranno ciò che gli spetta.
«È una vergogna - spiega Lasagna - .Da tempo chiediamo la proroga di un anno dei contratti ma dalla politica abbiamo ascoltato soltanto silenzi. Ora è il tempo di agire e di farci sentire per davvero, prima che sia troppo tardi». Anche il sindaco di Quistello, Luca Malavasi, va all’attacco: «La proroga è indispensabile, non ci sono altre strade percorribili se non si vuole rovinare il lavoro degli ultimi anni».
In totale nel Mantovano i tecnici addetti alle pratiche del sisma dovrebbero essere una cinquantina. «Dovrebbero ma la realtà è un’altra - specifica il primo cittadino quistellese - Trattandosi di contratti a tempo, molti dipendenti hanno lasciato il posto quando ne hanno trovato uno più stabile e altri ancora che erano arrivati dal sud Italia hanno preferito, comprensibilmente, riavvicinarsi a casa non appena ne hanno avuto la possibilità. Insomma, la situazione è già difficile da gestire, se poi ci si mette pure il governo per noi è finita».
Durante la riunione di ieri pomeriggio, i tre consiglieri regionali mantovani hanno assicurato il massimo impegno per dar voce alla protesta dei Comuni tramite i parlamentari dei rispettivi partiti, sia di opposizione, come nel caso della leghista Cappellari, sia di maggioranza (Forattini per il Partito democratico e Fiasconaro per i 5 Stelle). Per la Cappellari «adesso l’unica speranza è nella legge di Semplificazione»—
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