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Accordo Comune di Mantova-Aler: addio alle case abbandonate di via 8 marzo

Via Roma rinuncia all'esproprio e l'ex Iacp vende all'asta i vecchi e cadenti condomini. Risolti anche i nodi storici di via di Di Vittorio e via Bolivia

Nicola Corradini
2 minuti di lettura

MANTOVA. Sembrano essersi sbloccate tre situazioni di degrado che fino a poco tempo fa apparivano “irrisolvibili”. Anzi, una di queste era addirittura divenuta oggetto di un contenzioso davanti al Tar tra Aler e Comune. Un po’ a sorpresa, i due enti hanno firmato un accordo riguardante le palazzine abbandonate e in avanzato stato di degrado di via 8 marzo (Valletta Valsecchi), l’area verde di via di Vittorio (a Dosso del Corso) e i marciapiedi e altre aree di pertinenza dei condomini Aler di via Bolivia (Due Pini) bisognosi da anni di robusti interventi di riqualificazione. Ma quali sono i destini di questi pezzi di tessuto urbano da anni al centro di un braccio di ferro tra via Roma e viale Risorgimento?

In sintesi. I condomini abbandonati di via 8 marzo, i primi costruiti in Valletta Valsecchi nei primi anni 50 e ormai voluti da anni, sono stati venduti all’asta da Aler. In realtà è stata venduta l’area su cui sorgono (assieme ai palazzi popolari di via Loria). Per il momento non ci sono dettagli sull’operazione, ma l’azienda residenziale della Regione Lombardia ha provato per anni a trovare un acquirente per questi condomini ereditati dal demanio dello Stato. Ora ce l’ha fatta . I palazzi di via 8 marzo non sono destinati al recupero ma alla demolizione.

L’area verde di via Di Vittorio di proprietà Aler è stata per anni utilizzata come giardino pubblico (c’erano persino le giostre per bambini), ma si tratta in realtà di un’area originariamente destinata all’edilizia. La zona venne delimitata da Aler e da allora inutilizzata. Ora l’azienda la concede in comodato d’uso all’amministrazione e via Roma «conserva (il suo) utilizzo come giardino pubblico assumendone la manutenzione attrezzandola in modo adeguato». Era quanto l’amministrazione Palazzi voleva. In comodato d’uso anche le aree «pertinenziali degli immobili di via Bolivia. Il Comune potrà così realizzare la riqualificazione del marciapiede e degli spazi verdi».

Il Comune, in dicembre, aveva approvato in consiglio una proposta di variante al Piano regole e servizi che prevedeva il ricorso allo strumento dell’esproprio per queste aree e questi edifici. Piano a cui Aler si è successivamente opposta facendo ricorso al Tar. Poi l’accordo tra le parti firmato ieri mattina che risolve la questione in modo costruttivo. Ora il documento andrà in consiglio comunale per l’approvazione.

«Con questo accordo risolviamo altri problemi posti dai residenti da decenni» commenta il sindaco. «Sono soddisfatto per l’accoglimento delle nostre osservazioni – dichiara il presidente dell’Aler di Brescia, Mantova, Cremona, Albano Bianco Bertoldo – tramite l’alienazione con asta pubblica di patrimonio su cui è istituzionalmente antieconomico intervenire potremo destinare risorse per ripristinare alloggi e soddisfare la domanda abitativa». Soddisfatti anche gli assessori coinvolti, Nicola Martinelli e Andrea Murari. Comune e Aler usano la stessa formula: «Obiettivo raggiunto». 

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