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Occhio sulle mafie: per le white list ora regole più rigide

Inserite nuove attività considerate a rischio infiltrazioni: entrano onoranze funebri, ristorazione e gestione rifiuti

Rossella Canadè
1 minuto di lettura

MANTOVA. Allarme mafia nel post lockdown. Edilizia, ristorazione, agroalimentare, gestione dei rifiuti, grande distribuzione. E un occhio particolare sulle ditte di onoranze funebri. Sono questi i settori che richiedono un monitoraggio stretto nella fase successiva all’emergenza sanitaria. Risale alla metà di aprile il diktat della direzione centrale anticrimine della polizia di Stato che aveva rilanciato un allarme dell’intelligence su come in questi mesi le mafie potranno approfittare della crisi. Necessario quindi indagare con attenzione sugli scenari economici dei territori, dove le organizzazioni criminali vorranno recitare ruoli da protagonisti una volta passata la pandemia. Proprio per rendere più penetranti i controlli antimafia verso coloro che operano in ambiti considerati particolarmente appetibili dalla criminalità si è deciso di estendere le ipotesi in cui è richiesta l’iscrizione nelle white list delle imprese che partecipano ad appalti pubblici.

Alle attività già considerate a rischio penetrazione criminalità dalla legge – estrazione, fornitura e trasporto di terra e materiali inerti, confezionamento, fornitura e trasporto di calcestruzzo e di bitume, noleggio di macchinari, fornitura di ferro lavorato, autotrasporti per conto terzi e guardia dei cantieri – sono state ora aggiunte le attività dei servizi funerari e cimiteriali, della ristorazione, della gestione delle mense e catering e l’ampia categoria dei servizi ambientali, che comprende le attività di raccolta, trasporto, trattamento e smaltimento rifiuti, nonché le attività di risanamento, bonifica e gli altri servizi connessi alla gestione dei rifiuti.

Saranno le imprese e le attività commerciali, in difficoltà dopo il blocco provocato dall’epidemia, a subire i tentativi di condizionamento della criminalità organizzata, che porterà in dote casse di denaro contante riempite con le attività illegali. Le mafie, e nel caso del territorio mantovano la ’ndrangheta, non vedono l’ora di poter immettere nei circuiti legali il denaro contante incassato con lo spaccio di stupefacenti, le estorsioni e l’usura.

Sul sito della Prefettura di Mantova la modulistica aggiornata (link “Amministrazione trasparente”; sotto sezione “Attività e procedimenti”; “Tipologie di procedimento”; “white list” ) è a disposizione degli operatori economici interessati all’iscrizione nelle white list, anche per i nuovi settori di attività.

 

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