Tassa di soggiorno, al Comune di Mantova lo Stato rimborsa 66mila euro
Il vicesindaco: ci aspettavamo di più visto che perderemo 420mila euro per i mancati incassi a causa dell’emergenza sanitaria. Forza Italia: vengono a mancare molti soldi per la promozione turistica
Sandro Mortari
MANTOVA. Poco più di 66mila euro. A tanto ammonta il ristoro che lo Stato ha fatto al Comune di Mantova per il mancato incasso della tassa di soggiorno a causa dell’emergenza sanitaria che tuttora sta tenendo i turisti lontano dalla città dei Gonzaga.
«Una miseria rispetto al mancato incasso di oltre 400mila euro» commenta il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, Pierluigi Baschieri che punta il dito accusatorio contro la coalizione giallo-rossa ed evidenzia i 990.140 euro che riceverà la vicina Verona (va detto che il fondo è stato ripartito in proporzione al gettito della tassa e il capoluogo scaligero può contare su un flusso turistico molto superiore rispertto a quello di Mantova).
Il vicesindaco nonché assessore al bilancio Giovanni Buvoli, pur riconoscendo che «ci aspettavamo di più», non se la sente di gettare la croce addosso al governo Conte, peraltro sostenuto dal Pd come la giunta Palazzi. «Dalla tassa di soggiorno – spiega Buvoli – incasseremo appena 40mila euro, di fatto quelli di gennaio e febbraio pre-Covid, 420mila in meno di quanto previsto. Non siamo, dunque, granché soddisfatti di quei 66.438,67 euro che ci sono stati destinati. Però, va detto che lo Stato ci ha già dato delle risorse e altre saranno a disposizione della nuova amministrazione».
Il vicesindaco fa i conti: «Per quanto riguarda i mancati introiti dal canone di occupazione di suolo pubblico, da Roma ci hanno trattato bene visto che ci hanno trasferito 260mila euro, mentre a noi è costato350mila. È andata meno bene per quanto riguarda l’Imu: ci danno appena 50mila euro mentre noi ce ne rimetteremo quasi 400mila euro».
Il grosso, però, delle risorse promesse dal governo, 2 milioni 300mila euro, arriveranno e sono già state allocate dalla giunta per far fronte allo sbilancio di 7 milioni di euro, tra minori entrate e maggiori spese dovute all’emergenza sanitaria, compreso il Piano Mantova per aiutare l’economia cittadina messa a dura prova. «Quel buco - dice Buvoli - è stato interamente coperto con l’ultima variazione di bilancio passata in consiglio comunale. Il governo, però, ha stornato una seconda tranche di contributi per i Comuni e a Mantova dovrebbero arrivare altri 2 milioni di euro. Che, però, saranno a disposizione della prossima amministrazione per far fronte alle minori entrare che sicuramente continueranno ad esserci a causa del coronavirus».
Per la cronaca, nell’elenco degli enti locali beneficiati dal contributo per la tassa di soggiorno, diffuso dal ministero dell’economia, oltre al capoluogo figurano altri due Comuni mantovani, ma con cifre modeste: Monzambano, a cui sono andati 3.933,72 euro e Solferino con 1.152,37 euro. Tra le città vicine, Cremona ha ricevuto 19.754 euro, Ferrara 127mila e Modena 131mila.
Le poche risorse destinate a Mantova per i mancati incassi dell’imposta di soggiorno diventano terreno di scontro politico. «Il contributo dello Stato è una miseria – insiste Baschieri di Forza Italia – E resta il fatto che le entrate della imposta di soggiorno venivano investite nella promozione della città e nell’organizzazione di eventi. Quest’anno – osserva l’esponente azzurro – nel bilancio rimangono solo le briciole per promuovere il turismo locale».
Il capogruppo di Forza Italia attacca sulla mancata costituzione del consorzio turistico pubblico-privato: «È stata un’occasione persa da questa amministrazione di centro-sinistra, sbandierata a più riprese nei cinque anni di mandato, per attirare turisti 365 giorni all’anno grazie a politiche di marketing turistico. Questo progetto è rimasto lettera morta e non si capisce perché. Mi auguro che lo possa sviluppare il centro-destra in caso di vittoria alle prossime elezioni».
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