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Mantova, inizia col recupero di un condominio la seconda vita di Borgonuovo

In settembre via ai lavori per sistemare i primi 26 alloggi. Piano da 2 milioni per rimettere in sesto tre palazzi in degrado

Nicola Corradini
2 minuti di lettura

MANTOVA. Il piano di recupero dei condomini abbandonati di via Gaber, nel quartiere di Borgonuovo, è finalmente entrato nella fase attiva. La prima delle tre palazzine gemelle costruite una quindicina di anni fa dall’impresa reggiana Unieco verrà rimessa in sesto a partire dai primi giorni di settembre. I lavori, affidati all’impresa edile Scacchetti di Mantova, dovrebbero durare 4 mesi. In poche parole, se i tempi verranno rispettati, all’inizio del prossimo anno verranno messi sul mercato 26 appartamenti riqualificati dopo gli anni di abbandono e di azioni di vandalismo da parte di occupanti abusivi. «Ma è solo il primo passo di una più ampia azione di recupero del complesso abitativo e di questo pezzo di quartiere».

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A parlare è Leonardo Pagni, liquidatore dell’immobiliare dell’Unieco, Le Robinie. Livornese, è venuto a Mantova, nei giorni scorsi, per procedere con l’affidamento dei lavori all’impresa. «C’erano diverse ditte che si erano candidate – riferisce Pagni – la Scacchetti, oltre ad essere un’azienda affidabile, è anche del territorio. Come sempre mantovana è la società a cui ci affideremo per la messa in vendita degli appartamenti. Inutile dire che è nostro interesse portare a termine al più presto il recupero dell’intero complesso, formato da tre blocchi e comprendente diverse decine di alloggi di diversa metratura. Credo però che ne trarrà vantaggio l’intera comunità, visto che il recupero di queste case si affianca a quello avviato nella cosiddetta “Torre”, che abbiamo venduto a una seria società cittadina (la Grindhouse, ndr)». In questi giorni è anche iniziato il taglio delle erbacce cresciute nell’area incolta limitrofa ai tre palazzi.

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In effetti l’avvio dei lavori di riqualificazione dei condomini abbandonati di via Gaber è una delle tappe del percorso di recupero di una parte di periferia cittadina che, fino a qualche tempo fa, sembrava compromessa e destinata al permanere del degrado.

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Situato oltre strada Circonvallazione sud, Borgonuovo venne costruito nell’ambito del piano urbano di recupero di Borgochiesanuova (Pru) approvato in consiglio comunale nel lontano 2002. Un piano finanziato soprattutto dalla Regione, che prevedeva interventi e opere di riqualificazione per Due Pini (ad esempio i garage demoliti poche settimane fa) e Borgochiesanuova e la costruzione di un nuovo insediamento abitativo, con case edificate da Aler (le prime ad essere costruite e tutte abitate) e dal privato (Unieco). Solo una parte degli appartamenti costruiti dalla coop emiliana trovò degli acquirenti: il centinaio di alloggi che si trovano distribuiti nella Torre e nelle tre palazzine alla fine di via Gaber, non è mai stato venduto né abitato. Questi alloggi sono stati, però, occupati da inquilini abusivi che avevano persino realizzato allacciamenti irregolari a gas, luce e acqua.

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Il Pru del 2002 prevedeva per il nuovo quartiere anche dei servizi (supermercato, negozi, uffici e centri di aggregazione privati) e un ampio giardino, presto lasciato a se stesso. È l’area verde dove oggi il Comune sta costruendo la nuova palestra (un piccolo palasport) che verrà circondata da un parco pubblico riqualificato.

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«L’intervento che abbiamo affidato alla Scacchetti è di circa 600/700mila euro e prevede anche la copertura con un cappotto termico per migliorare l’efficienza energetica della casa – spiega Pagni – lo stesso faremo con gli altri due palazzi. Il costo complessivo si aggira sui due milioni». 

 

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