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Castiglione vuole essere meta turistica ma i gadget sono vecchie cartoline

Mancano materiale ricordo e souvenir. Visitatori dimenticati dal rilancio comunicativo, per ora solo online

Luca Cremonesi
1 minuto di lettura

CASTIGLIONE DELLE STIVIERE. Il piano articolato di rilancio del turismo castiglionese, che vede l'amministrazione impegnata su vari fronti, da quello della comunicazione, con il lancio del portale www.valorecastiglione.it, a quello del museo civico a Palazzo Menghini, passando per la riorganizzazione dell'Info Point e alla messa in campo di eventi con ospiti internazionali in teatro e nelle piazze, si scontra poi con una realtà: la mancanza di gadget e di negozi dedicati ai souvenir. A onor del vero, un piccolo bookshop c'è, ed è quello della Basilica di San Luigi Gonzaga. Il piccolo negozio, con libri e qualche souvenir dedicato al santo patrono mondiale della gioventù cattolica, si trova all'ingresso della galleria dedicata all'ex rettore della Basilica, mons. Rinaldo Dalboni, ed è aperto in occasione di mostre e a seguito di alcune funzioni. Altro non c'è.

L'Info Point ha materiale principalmente sulle Colline Moreniche, ma specifico su Castiglione c'è poco. In Biblioteca (via Ascoli) si possono trovare - a prezzo calmierato - alcune pubblicazioni sulla storia e sugli artisti castiglionesi, ma si tratta di comunque di pochi titoli. Al Museo Internazionale della Croce Rossa (via Garibaldi) c'è un bookshop con gadget della Croce Rossa e poco materiale su Castiglione. Insomma, chi arriva nel comune morenico non può portar via nulla come ricordo. Neppure una cartolina. Quelle pochissime rimaste - in vendita in alcune tabaccherie del paese - sono ormai datate. Si tratta di fotografie stampate dal Circolo Filatelico, dalla Pro Loco, e dall'Arci Immagine. Due di queste realtà non esistono più e così le cartoline che si trovano sono, di fatto, fondi di magazzino con immagini datate, fra le quali ci sono anche le cartoline che riproducono l'allora quartiere moderno per eccellenza, I Cinque Continenti.

Anche su questo fronte, dunque, c'è da lavorare al fine di consentire al turista di recuperare una cartolina (pur se oggi si usano le foto dello smartphone per la maggiore), uno stradario/cartina con indicati musei, monumenti e percorsi storico-culturali. Anche per quanto riguarda i gadget sul Santo, mercato che - come insegna Assisi o San giovanni Rotondo, oppure le vicinisse Fontanelle di Montichiari - è florido e aiuta la diffusione del culto, mancano e sarebbero da far produrre. Un lavoro macro (strutture e infrastrutture) e micro (gadget di varia natura) che serve attuare e avviare davvero il circuito del turismo castiglionese.

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