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Valdaro punta a ripianare i debiti: da vendere gli ultimi 170mila mq

Spostata la futura piattaforma intermodale, accorpate e rese più appetibili le aree dove costruire

Sandro Mortari
2 minuti di lettura

MANTOVA. Che fine ha fatto la Valdaro spa? La società all’89% del Comune di Mantova che si occupa dello sviluppo industriale delle aree intorno al porto, in liquidazione da tempo, sta portando avanti il piano di risanamento concordato nel 2017 con le banche creditrici. Entro il 2019 avrebbe dovuto vendere i residui terreni ancora di proprietà e saldare il debito con gli istituti di credito, ma la crisi economica aggravata dalla pandemia ha indotto le parti a prendersi più tempo per risanare i conti.

E così, il piano è stato prorogato di due anni sino al 31 dicembre 2021. Nel frattempo, è stato definito meglio il piano di alienazione dei terreni restanti, 170mila metri quadrati a ridosso dei Comuni di Mantova e San Giorgio Bigarello, con la richiesta di vendere l’area su cui era prevista la piattaforma intermodale, ora spostata, in modo da formare lotti più appetibili. E infatti, adesso a bilancio valgono 60 euro al metro quadrato, quasi il doppio di quello che, all’inizio del piano, erano stati valutati. «Si tratta di 50mila metri nel piano insediamenti produttivi di San Giorgio e di 120mila in quello di Mantova - spiega il vicesindaco della città Giovanni Buvoli - Ci sono in corso alcune trattative per i terreni di Mantova, bloccate però dal Covid, mentre per San Giorgio, a quanto risulta, sono molto più avanzate. Teniamo presente, però, che il valore dei terreni è teorico: fino a che non c’è un compratore definitivo non si può dire quanto si incasserà. Il fatto importante è che le banche si accontenteranno di quello che arriverà». Si tratta di terreni urbanizzati e serviti dalle infrastrutture che nel frattempo la Provincia e Mantova hanno realizzato, in testa la bretella sino al casello autostradale di Mantova nord sulla A22.

Le banche avevano maturato un’esposizione di 25,5 milioni di euro; con il piano puntavano a recuperare 17,8, di cui 12,8 già in cassa con la vendita dei terreni a Rossetto e a Paganella. Nel bilancio 2019 della Valdaro il debito residuo verso le banche è di 17 milioni, cifra che sarà, però, decurtata in base all’accordo di ristrutturazione del debito sottoscritto. «La Valdaro spa - spiega l’assessore all’urbanistica Murari - ha presentato a luglio una variante del pip, attualmente in istruttoria. La variante prevede la modifica delle aree standard da cedere al Comune. In particolare, per rendere più omogenee le aree edificabili in un unico lotto, la Valdaro chiede di togliere il vincolo di cessione all’area in cui era prevista la realizzazione della piastra intermodale, mai realizzata, e oggi oggetto di un nuovo progetto già approvato che la ricolloca in una nuova area, già promessa in cessione al Comune, in cui si possa allungare il binario così da rendere più competitiva l’infrastruttura. Al suo posto verrebbe ceduta al Comune un’altra area della medesima superficie». —
 

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