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Monzambano, tutto quello che bisogna sapere per le elezioni 2020: dimezzati i candidati

Erano quattro in corsa cinque anni fa per guidare l’amministrazione collinare. Spinte civiche e di partito si fondono nelle formazioni che si affrontano. Programmi, liste e interviste

Interviste: Elisa Turcato. Editing: Alessandro Taraschi
3 minuti di lettura

MONZAMBANO. Nell'anno più buio per via dell'emergenza sanitaria da Covid-19, gli elettori monzambanesi sono chiamati alle urne per eleggere il loro primo cittadino, rinnovare il consiglio comunale e per rispondere al quesito relativo al Referendum Costituzionale sul taglio dei parlamentari.

Rispetto alle scorse amministrative i candidati alla poltrona da quattro passano a due: parliamo del sindaco uscente Giorgio Cappa e dell'attuale esponente della minoranza consiliare, Alberto Rama che avrà con sé i consiglieri uscenti Angiolina Bompieri e Gabriele Stefanoni. Per quanto riguarda Cappa il nome della lista, “Cantiere Monzambano” resta invariato, garantendo così un segnale di continuità; quella di Rama, invece, punta all'innovazione ed è stata battezzata “Per fare insieme”. La comunità di Monzambano ha sempre partecipato attivamente alla vita amministrativa del paese.

GIORGIO CAPPA

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Politicamente convivono diverse realtà partitiche utili ad incoraggiare raggruppamenti fondati non solo sul mero pragmatismo, ma anche sulle ideologie. Insomma, Monzambano può essere definito tranquillamente un paese colorato e vivace, nonostante il costante calo di interesse generale nei confronti della politica nazionale ed in taluni casi anche di quella locale.

Sono trascorsi cinque anni da quando la lista "Cantiere di Monzambano" superò tre formazioni avversarie, diventando così la forza di maggioranza dal 2015 al 2020. A spiegarlo il sindaco uscente, Giorgio Cappa, classe 1949, pensionato ed ex bancario.

Partiamo dal colore politico...

«Siamo una lista civica trasversale dove non contano le appartenenze partitiche, ma le persone. Lavoriamo in uno spirito di continuità apprezzando le qualità e la preparazione di ogni singolo. Nel gruppo vi sono persone che proseguono questa avventura, ex amministratori e nuove entrate. Ciò che ci caratterizza di più è la presenza massiccia di giovani. Andiamo avanti per consolidare i risultati raggiunti, attraverso i valori della trasparenza e della comunicazione».

Quali sono i punti cardine su cui vi focalizzate?

«Sicuramente assecondiamo la vocazione turistica, in quanto, esclusa Mantova, Monzambano è il paese che vanta il maggior numero di strutture ricettive di tutto il mantovano. Poi vi sono l'industria e l'agricoltura, le quali ancora oggi sono l'asse portante dell'economia. Mentre stiamo valutando una revisione generale del Pgt, per renderlo uno strumento più competitivo in grado di rispondere alle nuove esigenze del paese».

A Monzambano resta ancora irrisolta l'annosa vicenda del terzo blocco delle scuole. Cosa bolle in pentola?

«Già, il cantiere del polo scolastico è stato avviato tantissimo tempo fa e non si è ancora concluso. Ora ci apprestiamo a completare la seconda parte destinata alla palestra, l'auditorium e ai servizi aggiuntivi. È tutto da cominciare il terzo lotto, ossia lo spostamento della secondaria nel nuovo plesso. Un progetto, quest'ultimo, da finanziare poiché si aggira attorno ai tre milioni di euro».

Non può mancare all'appello il gioiello dell'Alto Mantovano, Castellaro Lagusello...

«Abbiamo investito per valorizzare il centro. Ora il borgo è interessato alla creazione di una ciclo-pedonale che collega il parcheggio pubblico alla riserva naturale per un costo complessivo di 250mila euro, finanziato solo in parte da Fondazione Cariplo. E Banca Monte dei Paschi di Siena ha presentato una manifestazione d'interesse per realizzare una postazione bancomat da collocare nell'ex pesa pubblica».

Sul fronte della viabilità vi sono ulteriori iniziative in cantiere?

«In questi giorni sono iniziati i lavori di asfaltatura e di riqualificazione di Via Tononi, un'opera compensativa prevista dal piano di recupero e di rinaturalizzazione dell'ex discarica, totalmente finanziata da Siem. Inoltre, è previsto un piano di sistemazione di tutte le strade vicinali del paese».

Infine, altra novità di questo mandato è il matrimonio con Volta...

«L'Unione dei Colli ha sicuramente portato i suoi vantaggi, sia per quanto riguarda i finanziamenti, sia sull'aspetto dell'efficientamento della gestione degli uffici. L'intenzione è di percorrere la medesima strada».

ALBERTO RAMA

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Ha occupato gli scranni della minoranza consiliare dal 2015 ad oggi. Ora si candida con la lista “Per fare insieme”. Alberto Rama, 55 anni, è nato e risiede a Monzambano, libero professionista, sposato da vent'anni e con un figlio. Il padre fu sindaco a Monzambano dal 1960 al 1975: «Era un tempo di rinascita economica e il periodo di crisi che viviamo ha similitudini con quegli anni - dice Rama -. Abbiamo il dovere di avere la stessa capacità imprenditoriale e innovativa che fu di quei tempi».

Quale è l’orientamento politico suo e della lista?

«Siamo il risultato dell’unione dell’area di centrodestra, maggioritaria a Monzambano e con valori condivisibili anche da altri».

In cosa consiste il programma elettorale?

«Un programma presuppone pianificazione: la grande assente degli ultimi anni. Le improvvisazioni non sono più accettabili. Insieme amministratori, operatori economici e sociali, associazioni, devono pianificare il futuro prossimo. Noi porteremo le nostre idee, poi però bisogna agire».

Monzambano è un paese che punta molto sul turismo. A questo riguardo quali progetti avete?

«Promozioni mirate ai mercati della Mitteleuropa. Accreditamenti e stage con scuole turistiche. Una Welcome Card per tutto il tessuto ricettivo. Arredo urbano, pulizia e ordine del territorio».

Applicazione della tassa di soggiorno, poi sospesa: avreste fatto diversamente?

«La tassa di soggiorno ha senso solo se è una tassa di scopo, che serve a finanziare progetti a favore dell’ospitalità, altrimenti è l’ennesima ingiusta gabella che penalizza le attività ricettive».

Come siete intenzionati a gestire i plessi scolastici?

«Occorre garantire benessere climatico per i ragazzi ed energie a costo zero nella primaria; è indispensabile terminare il plesso con la secondaria e liberare l’edificio di via General Dall'Ora per il sociale e la cultura».

Per Castellaro prevedete nuove iniziative?

«Castellaro è l’eterna incompiuta: ha potenzialità enormi, ma serve favorire la collaborazione tra pubblico e privato. Mi riferisco al laghetto e al turismo. Infine gli attuali spogliatoi sono indegni della gloriosa storia del nostro tamburello».

Come si pone in merito alle modifiche sulla viabilità?

«Parliamo di Via Umberto I? No, non siamo d’accordo e va rivista. Riteniamo prioritari la rotatoria tra via Marconi e via Valeggio e gli innesti sulla Provinciale dei Colli, a Monzambano come ad Olfino e Pille».

L'Unione con Volta proseguirà?

«L’Unione con Volta continuerà. Certo, occorre ridare a Monzambano quella parità di ruolo che questa amministrazione non ha saputo tenere».

Da dove nasce la sua passione per la politica?

«Lo spirito di servizio per la mia comunità ha radici familiari. Sono stato presidente della Pro Loco, assessore e presidente della Associazione Colline Moreniche del Garda».

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