Officina abusiva scoperta e chiusa dai carabinieri mantovani
Tre persone denunciate a Correggioli. Devono anche rispondere dell’accusa di sversamento nel terreno di rifiuti pericolosi
OSTIGLIA. Chiusa dai carabinieri di Ostiglia un’officina meccanica abusiva. Nell’ambito della stessa operazione sono state, inoltre, denunciate tre persone per illecito sversamento di rifiuti pericolosi. Secondo quanto si è appreso, i tre gestivano l’attività in nero da parecchio tempo.
I militari, dopo una serie di accertamenti preventivi, hanno fatto scattare l’operazione che è iniziata sabato pomeriggio in strada Cascine a Correggioli. I tre denunciati, di nazionalità marocchina, avevano preso in affitto un’abitazione e all’aperto avevano dato vita all’attività non denunciata.
Nel corso della perquisizione i carabinieri hanno trovato un po’ di tutto: motori smontati, pneumatici e soprattutto taniche di olio. I tre non erano in possesso di alcun tipo di autorizzazione e questo ha indotto gli uomini dell’Arma a inviare una dettagliata relazione al Comune, alla prefettura e alla Camera di commercio.
Per quanto riguarda lo sversamento di olio nel terreno, è stata invece informata l’Arpa che a breve inizierà a effettuare carotaggi per scoprire se e a quale profondità è scesa la sostanza inquinante. La contestazione, che è di natura penale, riguarda la violazione della legge numero 152 del 2006, vale a dire l’attività di gestione di rifiuti non autorizzata.
L’olio motore esausto, se disperso nell’ambiente, è un pericoloso rifiuto tossico. La legge prevede pene severe per chi viola questa norma: l’arresto da sei mesi a due anni e un’ammenda da 2. 600 a ventiseimila euro se si tratta di rifiuti pericolosi, come nel caso dell’olio motore dell’officina abusiva di Correggioli.
I controlli dei carabinieri, iniziati sabato pomeriggio, si sono conclusi ieri mattina con la chiusura totale dell’attività e il recupero delle auto che saranno ri consegnate ai proprietari.
A quanto pare i tre erano riusciti a crearsi un buon giro, soprattutto tra i connazionali. Naturalmente gli uomini dell’Arma continueranno a vigilare e a controllare che l’ordinanza venga rispettata.
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