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Elezioni Mantova 2020: ai seggi la paura del contagio, l’affluenza resta un’incognita

Comunali e referendum tra misure di sicurezza sanitaria. Per accedere previsto l’obbligo di mascherina per tutti

Sandro Mortari
2 minuti di lettura

MANTOVA. Le elezioni al tempo del Covid-19 sono un’incognita per tutti: dai partiti, che aspettano trepidanti l’esito delle urne senza la certezza di aver fatto breccia nell’opinione pubblica, agli elettori che temono il contagio recandosi in un ambiente comunque al chiuso e dove ci saranno presumibilmente molte persone. La gente andrà a votare o se ne starà a casa? Difficile rispondere, anche se la paura del virus è palpabile tra la gente, soprattutto tra l’elettorato più anziano. Il protocollo sanitario messo in campo dai ministri di interno e salute su consiglio del comitato tecnico scientifico punta ad evitare il diffondersi del contagio, ma potrebbe allungare di molto le procedure di voto, favorendo assembramenti e lunghe attese degli elettori. La riduzione, per esempio, del numero di cabine da quattro a due nelle sezioni elettorali del Comune di Mantova per mantenere il distanziamento, oltre all’imposizione delle quattro detersioni delle mani per completare le operazioni di voto, lasciano intuire che i tempi si dilateranno. Si teme, perciò, che tutto questo alimenti l’astensionismo.

Il protocollo. Il protocollo sanitario prevede l’obbligo di accedere ai seggi con la mascherina. Presidente, scrutatori, segretari e anche gli elettori dovranno indossare i dispositivi di protezione individuali. La mascherina, dice il protocollo, dovrà essere sostituita dai componenti di seggio ogni 4-6 ore. Il governo ha fornito a ciascun Comune dei kit che sono stati distribuiti in ogni seggio. A ciascun componente sono state date 12 mascherine e otto paia di guanti che dovranno essere utilizzati solo per lo scrutinio. Nel kit c’è anche il gel igienizzante. Il Comune, a sua volta, ha acquistato 50 tute Covid-19 per i componenti del seggio speciale che andranno a casa dei malati di coronavirus per ritirare le schede, oltre a mille mascherine Ffp2 e l’igienizzante da mettere in ogni scuola che ospita sezioni elettorali.

I percorsi. Non ci saranno interferenze tra chi entra ed esce dai seggi. Il Comune di Mantova ha tracciato dei percorsi prestabiliti che gli elettori dovranno rispettare per entrare e uscire. Previste anche rigide misure per mantenere il distanziamento di un metro tra i componenti di seggio e due metri tra l’elettore e lo scrutatore al momento del riconoscimento: l’elettore dovrà abbassare la mascherina dopo aver consegnato tessera elettorale e documento d’identità e attendere che il personale annoti il suo nome sul registro e gli consegni le schede.

Igiene delle mani. Sono previsti quattro momenti in cui l’elettore dovrà igienizzarsi le mani. La prima volta all’ingresso del plesso scolastico; la seconda davanti alla porta del seggio; la terza prima di ricevere la scheda e la quarta dopo averla collocata nell’urna, prima di uscire dal seggio. Da qui si capisce che ogni singola operazione di voto potrebbe richiedere parecchi minuti, tanto da favorire la formazione di code. Per evitarlo il Comune ha messo in campo dei tutor con il compito di controllare l’afflusso in modo che non si creino assembramenti. Gli assistenti dovranno anche far sì che venga data la precedenza ad anziani e donne incinte. In ogni plesso è stata individuata un’area di attesa, in alcuni casi dentro le scuole e in altri in cortile. Prevista anche la sanificazione di tutti i locali prima dell’insediamento dei seggi, durante ogni giornata di votazione e dopo averli smantellati.

Le mascherine. Come detto, chi accede ai seggi dovrà indossare la mascherina protettiva. E chi, all’interno del seggio, l’avesse accidentalmente danneggiata e non riuscisse a procurarsene un’altra, non correrà il rischio di essere rimandato a casa. Il protocollo sanitario prevede che sia il presidente di seggio a fornire un nuovo dispositivo di protezione all’elettore. A lui, infatti, il governo ha consegnato altre mascherine, oltre alle 12 personali, proprio per far fronte a specifiche necessità del momento.

Lo scrutinio. Le prime schede ad essere scrutinate saranno quelle del referendum, subito dopo la chiusura delle urne, e cioè a partire dalle 15 di domani. Lo scrutinio per le comunali partirà martedì alle 9. Anche in questo caso si prevedono tempi lunghi dato che per motivi di sicurezza gli scrutatori dovranno maneggiare le schede solo con i guanti.

Misurazione della febbre. Ai seggi non sarà misurata la temperatura corporea. È una precisa indicazione del comitato tecnico scientifico che ha preferito demandare ai singoli questa operazione, che andrà fatta a casa. Sarà vietato recarsi al seggio con 37.5 gradi di febbre o sintomi di malattie respiratorie, oppure se si è in quarantena. E se uno dovesse sternutire ai seggi? Nessun rischio di essere allontanato: votare è un suo diritto.

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