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Mantova: alla maggioranza 4 posti in più in consiglio, centrodestra al minimo storico

La coalizione di centrosinistra ha superato il 70% dei consensi per cui ha diritto a più seggi che strappa alla minoranza: Pd e Lista gialla “ pigliatutto”

Sandro Mortari
1 minuto di lettura

MANTOVA. Dopo aver regolato la pratica sindaco già al primo turno, l’attenzione si sposta sulla composizione del nuovo consiglio comunale. I seggi da attribuire sono 32: nel caso una coalizione superasse il 40% dei voti si spartirebbe 20 seggi, mentre gli altri 12 resterebbero all’opposizione. È il caso che si è sempre verificato in città. Questa volta, però, c’è una variante che altererà quei numeri: la coalizione vincente di centrosinistra ha totalizzato oltre il 70% dei voti. A questo punto, applicando solo il premio di maggioranza del 60% dei seggi sarebbe penalizzata, per cui scatta il calcolo proporzionale che sottrae seggi all’opposizione. In questo caso, il centrosinistra, secondo il sito del ministero dell’interno, avrebbe 24 seggi e l’opposizione 8 (nel computo dei voti si considerano anche i resti).

IL CONSIGLIO COMUNALE (scorrendo sui pallini potete vedere il partito d'appartenenza)



In aula entrano solo tre dei sette candidati sindaco: Mattia Palazzi e, all’opposizione, Stefano Rossi e Gloria Costani. Mentre Palazzi sarà sostenuto da una maggioranza di 24 consiglieri, Rossi ne avrà solo sei.

Dai primi calcoli, il Pd avrebbe undici seggi (Allegretti, Bassi, Bonaffini, Bottardi, Buvoli, Campisi, Martinelli, Murari, Rosignoli, Sortino e Vezzani), mentre la lista gialla dieci (Nepote, Bonfà, Rebecchi, Caprini, Ferro, Grassi, Martinelli, Nicolini, Squassabia e Portioli). Gli altri tre seggi sarebbero ripartiti tra Italia Viva (Madella), Per Mantova (Banzi) e ManTua (Grazioli). Il Pd, rispetto alla scorsa consigliatura, perderebbe due seggi, mentre i gialli li raddoppierebbero passando da cinque a dieci. Italia Viva confermerebbe il suo seggio (cinque anni fa il consigliere fu eletto nel gruppo Pd) così come ManTua il cui esponente attuale nel 2015 fu eletto nel gruppo Pd, mentre Per Mantova passa da due a un seggio. Tra gli eletti ci sono tutti gli assessori della vecchia giunta: è presumibile che molti di loro riprenderanno il loro posto nell’esecutivo, lasciando via libera ad altri eletti per il consiglio.

Per quanto riguarda l’opposizione, Costani, come detto entro in aula, assieme a Rossi che si trascina sei consiglieri: due della Lega, due di Fratelli d’Italia e uno a testa di Forza Italia e Mantova ideale. Nel centrodestra tutte e quattro le liste hanno superato lo sbarramento del 3% e avrebbero diritto ad essere rappresentate in aula; potrebbe, però, succedere che con i resti ne salti uno. Se la composizione fosse quella prevista inizialmente, la Lega manderebbe in consiglio Cappellari (la consigliera regionale si dimetterebbe dando via libera all’uscente Anceschi) e Gorgati, Forza Italia Baschieri (uscente), Fratelli d’Italia de Marchi e Badalucco (uscenti) mentre Mantova ideale sarebbe rappresentata da Lidia Bertellini.
 

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