CANNETO SULL'OGLIO. Secondo gli investigatori della squadra mobile, l’organizzazione avrebbe spacciato almeno 50 chili di droga, tra hashish e cocaina, nel breve arco di sette mesi. All’alba di ieri la polizia ha messo la parola fine al traffico ed eseguito l’ordinanza del tribunale di Brescia nei confronti di 12 componenti della gang di spacciatori. In manette anche un 37enne che abita a Canneto sull’Oglio.

Al centro delle indagini fatti accaduti tra il maggio e il dicembre del 2018. Tutto ruotava attorno a un gruppo di sei complici marocchini, capeggiato da due fratelli, che aveva sede organizzativa in un circolo privato di Lonato, usato come facciata. Gli investigatori ritengono che, nella seconda metà del 2018, i fratelli e la loro associazione abbiano acquistato e ceduto almeno mezzo quintale di stupefacenti ad acquirenti provenienti da diverse province tra cui Mantova, Trento, Trieste e Verona.

A dimostrare il giro d’affari, anche il sequestro di 200mila euro in contanti. Erano in quattro a prelevare la droga dal luogo di custodia, una vecchia cascina a Bedizzole, e a trasportarla e consegnarla ai clienti, al prezzo deciso e imposto dai fratelli a capo dell’organizzazione. Questi ultimi, per evitare di sporcarsi le mani, presi gli accordi iniziali, perlopiù nel circolo di Lonato, lasciavano la fase esecutiva ai quattro complici. In una conversazione intercettata, uno dei membri dell’organizzazione tranquillizzava l’acquirente sulle sue condizioni di salute, asserendo di essere «guarito» dopo un periodo di malattia. Una conversazione che, come in seguito accertato dagli investigatori, intendeva far capire all’interlocutore che il gruppo si era rifornito di droga dopo un periodo di magra. I quantitativi di droga, in gergo, erano citati con nomignoli come minuti (i grammi) od ore (gli etti).

Nel corso dell’operazione antidroga di ieri mattina, gli agenti della squadra mobile di Mantova hanno arrestato N.M., 37enne marocchino con precedenti per spaccio. Non sono state chiarite le sue responsabilità nell’inchiesta. L’uomo è stato rintracciato nel suo alloggio a Canneto sull’Oglio. Accompagnato negli uffici di piazza Sordello per il fotosegnalamento e gli atti di polizia giudiziaria, è stato poi portato in carcere. L’ufficio immigrazione della questura, su disposizione del questore Paolo Sartori, sta vagliando la sua posizione per procedere, al termine dell’iter giudiziario, all’espulsione dall’Italia con accompagnamento e scorta al Paese di origine.