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Quattro assessori per Pd e Lista gialla, a Italia Viva il timone di Aspef

Allegretti verso la conferma alla presidenza del consiglio. A Sinistra Italiana-Verdi politiche giovanili e biblioteche

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MANTOVA. Le consultazioni del sindaco di Mantova Mattia Palazzi con gli alleati per la formazione della nuova giunta sono quasi al traguardo.

Tra oggi e lunedì sarà ufficializzato il nuovo governo della città che, come la Gazzetta ha scritto nei giorni scorsi, sarà nel segno della continuità anche alla luce dal successo elettorale che ha portato i vincitori al 70%. Gli ostacoli da superare non sono stati molti vista la fotografia del voto: Pd e Lista gialla maggiori “azionisti” e i tre gruppi minori distanziati. Palazzi ha trovato la quadra senza grattacapi, armato di pazienza e bilancino.

Rispetto alla giunta 2015-2020, Pd e Lista gialla avranno lo stesso numero di assessori: quattro a testa.

Il nono sarà, come nella precedente, di Sinistra italiana che tra i piccoli vanta il risultato migliore.

Il nome scelto ancora non è noto: sarà di certo una donna per rispetto delle quote rosa e secondo indiscrezioni guiderà l’assessorato alle politiche giovanili e alle biblioteche, ma non lo sport.

I riflettori dei politologi da giorni sono puntati su via Roma, ma ci sono altre caselle da riempire e in qualche caso sono più importanti di un assessorato “leggero”.

A cominciare dalla presidenza dell’Aspef (società che gestisce i servizi per la famiglia). Il presidente Vinicio Fiorani, primario di Cardiochirurgia a Reggio Emilia, in quota al Pd, è scaduto insieme al primo mandato di Palazzi. Resterà nel cda e per la sua sostituzione si fa il nome di un esponente di spicco di Italia Viva, il partito di Renzi che a Mantova è rappresentato da due pezzi da novanta: l’onorevole Matteo Colaninno e il ministro Elena Bonetti. In pole position c’è Francesca Zaltieri che ha una lunga esperienza nell’Amministrazione provinciale e oggi guida l’opposizione ad Asola.

Il vicesindaco sarà, come annunciato, ancora Giovanni Buvoli con delega al turismo, ma non al commercio, passata a Iacopo Rebecchi. Gli altri del Pd sono: Nicola Martinelli (lavori pubblici), Andrea Murari (urbanistica e ambiente), Chiara Sortino (Famiglia).

Lista gialla: Iacopo Rebecchi (Polizia municipale, commercio e viabilità), Andrea Caprini (Servizi sociali), Adriana Nepote (Università e innovazione).

Resta un punto di domanda giallo sull’istruzione.

Di sicuro una donna.

La lista ManTua, formata da Grandi e socialisti, manterrà la presidenza di Aster e un posto nel cda di Aspef, ma non avrà ruoli in giunta.

La presidenza del consiglio comunale sarà ancora del Pd: favorito l’uscente Massimo Allegretti. Sarebbe un segnale distensivo verso il leader del centrodestra, Stefano Rossi, che ne ha apprezzato l’equilibrio.

Per Giovanni Pasetti, che resta fuori dall’aula consiliare, si profila la vicepresidenza della Fondazione Te.

A quanto trapela dal palazzo il sindaco ha intenzione di coinvolgere di più i consiglieri comunali affidando loro deleghe specifiche come nel caso dello sport.

Una differenza rispetto al 2015: il primo governo Palazzi aveva un assessore esterno, Lorenza Baroncelli, ora alla Triennale di Milano. Dopo il flop dell’arcipelago di Ocno l’esperienza non sarà replicata. Senza alcun rimpianto per le isole galleggianti sul lago.

 

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