In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Lavoro e sicurezza, la Cgil di Mantova vede nero: stringiamo le maglie o altri focolai in vista

Il responsabile sicurezza del sindacato Mauro Mantovanelli: «I protocolli nazionali non bastano più». Il sindacalista sollecita il potenziamento del personale Ats

Monica Viviani
2 minuti di lettura

MANTOVA. «Siamo pronti ad affrontare questa seconda ondata nei luoghi di lavoro?» La domanda si impone all’indomani della comparsa di un nuovo focolaio in un macello, mentre nelle aziende si registrano sempre più casi isolati di positività tra i dipendenti. A porsela è il responsabile del dipartimento sicurezza della Cgil, Mauro Mantovanelli: «Temo che la risposta sia negativa. Temo che si stia avverando quanto paventavamo a settembre: la guardia è stata abbassata. Non mi riferisco né all’applicazione dei protocolli nazionali, che c’è, né all’impegno nei controlli del personale di Ats, che con le forze a disposizione fa l’impossibile. Ma al fatto che, come ripetiamo da mesi, tutto ciò non basta: la ricomparsa di focolai in un macello lo dimostra così come le segnalazioni quotidiane di casi di positività in tutti i settori, in particolare agroalimentare, metalmeccanico e legno. In tutto siamo già a una trentina di aziende».

[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) Sindacati contro Eurospin: «Gravi deficit nella sicurezza»]]

I “buchi” nel sistema di prevenzione sono due secondo via Altobelli: da una parte mancano misure studiate ad hoc per ogni settore e dall’altra urge un potenziamento degli organici Ats preposti all’emergenza sanitaria. «I protocolli nazionali hanno salvato delle vite, ma da soli non possono rispondere a tutte le caratteristiche dei diversi comparti produttivi – spiega Mantovanelli – È palese che nonostante l’applicazione dei protocolli nazionali, nei posti di lavoro ci si ammali lo stesso».

[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) Sindacati in piazza a Mantova: «Più prevenzione e più sanità pubblica»]]

La proposta di un protocollo territoriale prima e di un documento tecnico per i macelli e le aziende di lavorazione carni predisposto da Ats poi, non ha però trovato riscontro in Confindustria secondo la quale «il protocollo condiviso del 24 aprile, dati alla mano, si è dimostrato e si sta dimostrando efficace nel combattere il contagio» si legge nella risposta del 15 settembre, alla richiesta di sottoscrizione del documento Ats, in cui si ribadisce che «tra i luoghi di esposizione al virus il posto di lavoro conta solo il 4,2% dei contagiati (fonte Istituto superiore di sanità)». Dati che stridono con la realtà dei fatti secondo Mantovanelli: «Secondo le segnalazioni ricevute dall’Inail, nel Mantovano a giugno ci sono stati 750 infortuni di lavoro da Covid e 809 ad agosto, solo 59 in più, ma all’appello mancano ancora 110 casi contati in un’azienda di raccolta meloni e altri 76 nei macelli in quel periodo. Il dato nei siti produttivi è più alto e le istruttorie Inail sono ancora in corso. Per questo rilanciamo l’invito alla collaborazione chiesto proprio da Confindustria: ora serve un passo in più e il coraggio di stringere le maglie ulteriormente rispetto ai protocolli nazionali. Sulla sicurezza non si possono avere posizioni ideologiche».

[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) Agricoltura, i sindacati sui lavoratori stagionali: situazione difficile, uniti con imprese e istituzioni]]

Altra preoccupazione per la seconda ondata riguarda le forze in campo per controlli e monitoraggi: «A giugno la Regione annunciava assunzioni per potenziare i dipartimenti di igiene e prevenzione, ma in base a quello che abbiamo ricostruito è stato giusto ripristinato il turn-over. L’intervento di Ats è importante ed efficace e dobbiamo solo ringraziarli, ma serve più personale per gestire l’aumento dei contagi». Tamponi a tutti i lavoratori, tracciamento dei contatti e messa in sicurezza degli stabilimenti «sono gli unici strumenti per evitare focolai alla comparsa del primo caso – conclude il sindacalista – ma serve la tempestività che solo un organico adeguato può garantire». Altrimenti «si rischia il fai da te».

[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) Mantova, rinforzi alle scuole: in arrivo il personale Covid con 500 assunzioni]]
 

I commenti dei lettori