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Mantova, per il lavoratori di Argenta è il giorno della verità. Rsu Corneliani al presidio

Incontro con l'azienda. I sindacati: disposti a proseguire la protesta a oltranza

Monica Viviani
1 minuto di lettura

MANTOVA. Sono pronti ad andare avanti ad oltranza con la mobilitazione se l’azienda non tornerà sui suoi passi sulla chiusura della sede mantovana di Argenta e sul trasferimento dei settanta dipendenti a Peschiera Borromeo nel milanese: ad annunciarlo alla vigilia dell’incontro, considerato decisivo, con l’azienda sono le segretarie dei sindacati di categoria Filcams Cgil, Roberta Franzini, e Fisascat Cisl, Alessandra Sergi. «Puntiamo ad aprire una trattativa – dichiara Franzini – partendo da un punto fermo: il magazzino non può essere chiuso e il trasferimento del personale deve essere ritirato». «Siamo allibiti di come questa decisione ci è stata comunicata – aggiunge Sergi – decisione che non possiamo accettare e siamo disposti ad andare avanti a oltranza».

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L’appuntamento con l’azienda è per le 15 di oggi (16 ottobre) nella sede di via Primo Maggio a Mottella dove da lunedì 12 i lavoratori sono in presidio a sostegno del loro sciopero e dove questa mattina avranno accanto le lavoratrici della Corneliani con le Rsu accompagnate dal segretario della Filctem Cgil Michele Orezzi: loro che più di tutti sanno, per averlo vissuto sulla propria pelle durante 50 infiniti giorni ai cancelli della casa di moda, quanto importante sia la solidarietà e il sostegno del mondo del lavoro, della politica e della società civile alla lotta per salvare il proprio posto di lavoro, le proprie famiglie, il futuro di un’azienda e di una comunità. Solidarietà portata nei giorni scorsi al presidio dal sindaco Morselli che si è subito mobilitato per l’apertura di un tavolo di crisi in prefettura, da Sinistra Italiana come dal Partito comunista di Mantova e che oggi vedrà davanti ai cancelli anche altri esponenti politici come Marco Carra della segreteria nazionale del Pd, i consiglieri regionali Antonella Forattini (Pd) e Andrea Fiasconaro (M5s), il consigliere comunale di San Giorgio Bigarello Pierluigi Luisi (Potere al popolo).

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Intanto il prefetto Carolina Bellatoni ha comunicato ai sindacati la propria disponibilità a incontrarli nel caso il confronto con l’azienda non dovesse andare come auspicato. Confronto in cui si gioca il destino di 70 persone: tra loro c’è chi si occupa della manutenzione di macchinette per la distribuzione di bevande e snack anche da 30 anni e chi non ha più l’età per sperare in un ricollocamento ma non ha ancora raggiunto la soglia per poter contare almeno in uno scivolo pensionistico. E se non accetteranno il trasferimento, l’unica alternativa finora è ritrovarsi a casa.

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