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Favalli al top della ricerca Usa: «Un grande onore per Asola»

Al laboratorio di Los Alamos da anni studia sistemi per intercettare armi nucleari. È stato scelto come “fellow” dell’American Physical Society assieme a 5 colleghi

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ASOLA . È tra i sei ricercatori del laboratorio nazionale di Los Alamos, negli Stati Uniti, ad aver ottenuto quest’anno il riconoscimento di “fellow” da parte dell’American Physical Society. Un titolo che qualifica l’esperto ricercatore chiamato a partecipare a importanti iniziative scientifiche. Di Andrea Favalli, 46 anni, si può dire che abbia raggiunto i massimi livelli nel suo ambito di studi, l’ingegneria nucleare, e in uno dei Paesi più all’avanguardia nel settore, ovvero gli Stati Uniti. Eppure, nella sua biografia, tutto comincia da Castelnuovo, piccola frazione di Asola, dove la notizia di questa nomina suscita grande orgoglio.

Una carriera davvero esemplare: da Asola a Los Alamos, passando per Milano (e il suo Politecnico), la provincia di Padova (Legnaro) e Ispra, dove ha sede il Centro comune di ricerca europeo nel quale, grazie a un concorso europeo, Favalli ha lavorato per anni.

Lo studioso aveva raccontato questa ascesa alla Gazzetta già nel 2017. Prima gli studi al liceo di Asola, dove nacque la sua passione per la fisica e dove Favalli, curioso di capire il funzionamento delle cose, montava e rimontava un vecchio Commodore. Poi la fase universitaria, a Milano, dove si laurea al Politecnico in ingegneria nucleare con il massimo dei voti e la lode. Quindi i laboratori di fisica nucleare di Legnaro, nel Padovano: qui studia gli effetti delle collisioni atomiche. Infine, dopo un dottorato di ricerca vinto a Milano, gli anni di Ispra, sul lago Maggiore, dove inizia il suo più importante progetto: trovare sistemi in grado di rilevare il passaggio di materiali nucleari o di sostanze chimiche o pericolose, esplosivi o droghe.

E qui che l’intuizione porta Favalli a puntare su neutroni e raggi laser. «I risultati che abbiamo ottenuto sono riconosciuti nel mondo come fondamentali nel campo» raccontò Favalli alla Gazzetta nel 2008. E proprio questo progetto fu il suo biglietto per gli Usa: una delegazione di Los Alamos arrivò a Ispra e notò l’ingegnere asolano e i suoi studi. Nel 2009 il trasferimento definitivo negli Stati Uniti, dove ha sede uno dei più avanzati istituti di ricerca multidisciplinari. Favalli lavora alla Nuclear engineering and nonproliferation division.

Ora questo nuovo riconoscimento per l’applicazione della scienza, e in particolare della fisica nucleare, nella soluzione di questioni cruciali legate alla salvaguardia e alla sicurezza dal nucleare. John Sarrao, direttore del laboratorio per il quale lavora, si è detto orgoglioso per la nomina, sottolineando il gioco di squadra, da parte di tanti altri ricercatori, che c’è dietro questo risultato.

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